La nazionale di rugby femminile scende in campo per la prevenzione del tumore al seno

La nazionale di rugby femminile scende in campo per la prevenzione del tumore al seno

  • di Redazione
  • 6 Aprile 2023
  • Italia ed estero

La Federazione Italiana Rugby in collaborazione con Europa Donna Italia si è impegnata in un'iniziativa di sensibilizzazione sul tumore al seno e sull'importanza dell'autopalpazione.

In occasione dell'amichevole contro la Spagna, tenutasi lo scorso 11 febbraio allo Stadio Baldiri Aleu di Barcellona, le atlete hanno svolto un gesto simbolico di autopalpazione del seno.

L'intento è di mantenere alta l'attenzione sul tema e di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione per la diagnosi precoce, fondamentale per la gestione della malattia. L'iniziativa verrà ripetuta in alcune delle partite della Nazionale Maggiore Femminile durante l'anno, ancora da definire.

Questo progetto fa parte di una più ampia campagna, è realizzato dalla FIR in collaborazione con Europa Donna Italia, un'associazione fondata nel 1994 dall'oncologo Umberto Veronesi che si occupa di proteggere i diritti delle donne alla prevenzione e alla cura del tumore al seno, mirando a ottenere lo stesso trattamento in tutti i paesi europei.

La presidente di Europa Donna Italia, Rosanna D'Antona, ha commentato l'iniziativa sottolineando due motivi per cui questa è importante: è la prima volta che il rugby femminile si impegna a diffondere questi principi tra le donne, e il gesto in campo può diffondere ulteriori messaggi sulla prevenzione del tumore al seno attraverso i media e i social, incoraggiando l'adesione ai programmi di screening organizzati in tutta Italia.

In Italia, nel 2022, sono stati diagnosticati oltre 55.000 nuovi casi di tumore al seno. Questa patologia oncologica è quella più diagnosticata nella popolazione italiana, con un impatto significativo sul Sistema Sanitario Nazionale.

Per questo, sono stati istituiti i centri di senologia multidisciplinare, chiamati Breast Unit, che garantiscono una presa in carico di alta qualità della paziente grazie all'expertise necessario. Studi dedicati hanno dimostrato che i centri specializzati assicurano un tasso di sopravvivenza migliore dell'18% rispetto ai centri non specializzati.

La diagnosi precoce è uno degli strumenti più importanti per migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita delle donne, poiché una diagnosi tardiva può incidere negativamente sulle possibilità di guarigione, sul percorso terapeutico e sulla vita stessa.