L’uso frequente di aspirina riduce il rischio di cancro ovarico ma con effetti collaterali

L’uso frequente di aspirina riduce il rischio di cancro ovarico ma con effetti collaterali

  • di Redazione
  • 7 Marzo 2023
  • Italia ed estero

Uno studio, realizzato da un team internazionale di scienziati, evidenzia che l’uso frequente di aspirina può ridurre il rischio di cancro ovarico anche se sottolinea i rischi riconducibili all’uso abituale del farmaco.

La ricerca si è basata esclusivamente sull’analisi di otto precedenti studi genetici realizzati dall’Ovarian Cancer Association Consortium. Questi avevano studiato complessivamente 4.476 pazienti affette da carcinoma ovarico non mucinoso, e 6.659 donne sane (gruppo di controllo). Tra tutte le partecipanti 575 pazienti oncologiche e 1.030 volontarie sane, avevano dichiarato l’uso frequente di aspirina: è stato così possibile confermare che il rischio di cancro ovarico nei soggetti che assumevano assiduamente aspirina crollava del 13% (il dato non è stato influenzato dal punteggio di rischio poligenico - PGS).

Nell’analisi le donne con un PGS superiore all’80%, il gruppo a più alto rischio genetico, non hanno mostrato un rischio ridotto associato all’uso di aspirina. I ricercatori hanno tuttavia sottolineato che questo gruppo non rientrava nell’indice di confidenza statistica dell’interrogazione dei dati del 95% CI: mentre lo studio non è stato in grado di confermare una riduzione del rischio, una riduzione, anche del 13% potrebbe aver luogo per questi individui e quindi non dovrebbe essere considerato un risultato nullo ma un’area che necessita di ulteriori studi.

Gli scienziati si sono detti entusiasti della scoperta ma hanno voluto comunque sottolineare i rischi per la salute derivanti dall’uso quotidiano di aspirina. Possono verificarsi infatti eventi avversi anche gravi, tra cui ulcere gastriche e ictus emorragici.L’uso frequente del farmaco, anche in considerazione dei bassi tassi di cancro ovarico nella popolazione generale (inferiori all’1,3% delle donne), risulta tuttavia sconsigliato, fatta eccezione per le persone con punteggi PGS del cancro ovarico più elevati.