Identificato un nuovo marcatore che collega obesità e tumore al seno

Identificato un nuovo marcatore che collega obesità e tumore al seno

  • di Redazione
  • 28 Giugno 2023
  • Italia ed estero

In Europa sono in aumento le persone obese o in sovrappeso, un dato che in Italia riguarda 4 individui su 10, e che coinvolge particolarmente gli ambienti sociali ed economici svantaggiati.

Cresce in questo modo anche il numero delle persone a rischio di sviluppare numerose patologie metaboliche e croniche, compresi i tumori. L’eccesso di peso è infatti coinvolto nel 15-20% dei decessi per cancro, ed è associato a un aumento della mortalità per il carcinoma al seno.

Il gruppo di ricerca coordinato da Stefania Catalano, del Dipartimento di farmacia e scienze della salute e della nutrizione dell’Università della Calabria, ha identificato un potenziale biomarcatore associato allo sviluppo e alla progressione del tumore al seno nelle persone obese. I risultati dello studio, sostenuto da AIRC, sono stati pubblicati sul Journal of Translational Medicine.

I ricercatori hanno deciso di studiare i miRNA, piccole frazioni di RNA, situati all’interno di vescicole extracellulari (EV). Queste sono come delle navette che trasportano informazioni molecolari, in questo caso i miRNA, nel circolo sanguigno, mediando la comunicazione tra cellule.

I miRNA hanno un ruolo cruciale nella regolazione cellulare, perché possono cambiare il modo in cui il genoma di una cellula viene utilizzato, talvolta promuovendo l’insorgenza di tumori e altre patologie. Negli ultimi anni la rilevazione di diversi miRNA si è rivelata utile a migliorare la diagnosi, la prognosi e la cura dei tumori, compreso il carcinoma mammario. Tuttavia identificare un miRNA che sia efficace come marcatore non è per niente semplice: significa dover raccogliere e analizzare un’enorme quantità di materiale biologico.

La strategia del gruppo di ricerca è stata di confrontare i livelli di espressione dei miRNA contenuti nelle vescicole extracellulari di pazienti di peso nella norma, sovrappeso e obese. Gli scienziati hanno prelevato dei campioni di sangue ed estratto le vescicole, per poi analizzare i singoli miRNA.

Ne hanno ottenuto un totale di 97, di cui 43 miRNA erano in comune a tutte le categorie di pazienti. Dopo ulteriori analisi statistiche, sono riusciti a ridurre il numero a 7 miRNA, espressi in modo differente nelle diverse popolazioni di pazienti. Per restringere ancora il campo, hanno cercato di comprendere il ruolo di ciascuno dei 7 miRNA, e hanno controllato se fossero presenti anche in un altro gruppo di donne con tumore al seno di peso normale e con un diverso livello di obesità.

Alla fine è rimasto un solo candidato: il miRNA let-7a. Consultando diversi database che raccolgono informazioni cliniche, i ricercatori hanno verificato che, nelle pazienti con carcinoma mammario, bassi livelli di questo miRNA sono associati a uno stadio avanzato del tumore e a una minore sopravvivenza.

Sarà quindi necessario svolgere studi su una popolazione più ampia per chiarire il ruolo di let-7a nelle pazienti obese con carcinoma mammario. Se i risultati saranno positivi, l’analisi di questo miRNA potrebbe rappresentare un metodo pratico per monitorare l’evoluzione della neoplasia in una fase precoce e più facile da curare, in una fascia della popolazione, le persone obese, particolarmente a rischio. Tuttavia, quando è possibile, resta di fatto sempre molto importante cercare di prevenire questo fattore di rischio all’origine, e contrastare l’aumento di peso con una dieta alimentare varia ed equilibrata e una costante attività fisica.