Tumore al seno, la malattia ritratta da Michelangelo nella Cappella Sistina

Tumore al seno, la malattia ritratta da Michelangelo nella Cappella Sistina

  • di Redazione
  • 14 Novembre 2024
  • Curiosità

Nel Diluvio Universale della Cappella Sistina, nell’ottavo riquadro della volta, tra i tanti personaggi ritratti da Michelangelo Buonarroti che cercano la salvezza dalle acque mandate da Dio per purificare il mondo dal peccato, c’è una donna coperta solo da un velo azzurro: con un braccio si cinge le coste, mentre l’altro pare abbandonato al fianco con l’indice che punta verso il suolo. Una morente tra i morenti, si direbbe. Eppure c’è qualcosa in questa figura che, a ben guardare, attrae l'attenzione di chi osserva: il seno destro presenta caratteristiche insolite, ben diverse dal sinistro.

Un gruppo internazionale di ricerca guidato da Raffaella Bianucci ha eseguito un’analisi dettagliata dei seni della figura femminile, attingendo a discipline e competenze diverse, dalla storia dell’arte alla medicina, alla genetica. Fino ad arrivare a una vera e propria diagnosi: Michelangelo ha volutamente ritratto un caso di tumore al seno in stadio avanzato.

I ricercatori hanno escluso che la rappresentazione sia stata alterata dai vari restauri che si sono susseguiti nel corso del tempo. Inoltre, ritengono che gli indizi siano troppi e troppo specifici per essere frutto del caso: il capezzolo rientrante, l’erosione dell’areola, i gonfiori nel quadrante superiore della mammella, in particolare vicino all’ascella (a testimoniare l’ingrossamento dei linfonodi), sono segni compatibili con la malattia oncologica.

La scena del Diluvio, come hanno spiegato gli esperti dei Musei Vaticani, è stata la prima in assoluto realizzata da Buonarroti e si pensa che possa essere il suo primo affresco. D’altra parte è comprovato che Michelangelo fosse un profondo conoscitore dell’anatomia umana, che aveva studiato sul campo anche partecipando a dissezioni fin da giovane. È dunque plausibile che conoscesse bene le alterazioni fisiche della malattia e che ne comprendesse la gravità, tanto da volerla rappresentare, attribuendole, nel contesto del Diluvio Universale, un significato.

Forse, suggeriscono gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Breast,  il carcinoma al seno è usato come simbolo di effimerità della vita, di inevitabilità della morte, oppure indica una punizione o ancora, in quanto malattia mortale, è l’incarnazione del peccato.Questa rappresentazione del tumore al seno, tra l’altro, potrebbe non essere l’unica nella produzione di Michelangelo. Le stesse caratteristiche si ritrovano in un’altra sua opera, la scultura nota come la Notte, una delle quattro allegorie delle Parti della Giornata che Michelangelo realizzò nella Sagrestia Nuova in San Lorenzo, a Firenze.