Ferite

  • di Redazione
  • 1 Gennaio 2020
  • Luce della stessa luce!

Torna la rubrica della nostra amica Irene Spiga che parla dei dolori e della forza che serve per superarli

In questa terra di umidità come lo è la Sardegna, le ferite del corpo tendono a farsi sentire, Chi non ha dolori? Ho il corpo pervaso da cicatrici che mi ricordano il cancro, tutti i giorni. Tanto vale esserne felice. Ho tanto da ringraziare. Una su tutte, sono viva, non sono più un morto vivente come nel passato. Penso a me stessa. La forza che ho dentro è tangibile e non me la toglie nessuno. Le ferite fanno male quando sono aperte, quando sanguinano nell'attesa della guarigione. Io non ho scuse, son guarita. Chiedono compassione per i dolori subiti, i torti ricevuti, le incomprensioni, i rifiuti, sentono la paura di essere viste attraverso il giudizio.

E l'umiliazione, la solitudine delle cure, il fastidio che provocano ad ogni cambio delle temperature, la paura che fanno pensando al male che può tornare. Basta! Io son quella che decide! Ho deciso di vedere attraverso l'amore che unisce, così come i lembi di tessuto si sono uniti fino a formare la cicatrice, così la mia anima si è unita al mio spirito, vedendosi, sentendo gli stessi sentimenti. Non ho più scuse per non essere felice nella vita. Qui giù è la vita, non devo ascendere, devo scendere per avere il coraggio di sentire la vita che scorre. Nulla scuse! Mi abbraccio, mi accolgo con fiducia, la stessa che ho messo in mano ai chirurghi, gli artefici delle ferite. E, allora, perchè non riporre la stessa fiducia in me? Io ho scelto la guarigione. Io scelgo me!