True strenght

True strenght

  • di Redazione
  • 30 Novembre 2018
  • La collana di perle di Giulia

Ritorna il consueto appuntamento del venerdì con la rubrica "La Collana di Perle di Giulia" curata da Giulia Muntoni

Spesso ho sentito le persone commentare i miei trascorsi dicendo che loro non sarebbero mai riuscite a tirare fuori la mia stessa forza, fossero state al mio posto. Eppure io non credo che sia vero. Non dovremmo mai sottovalutare il potere della determinazione, le risorse inaspettate ed insperate di cui sappiamo armarci, non solo con le spalle al muro, ma giorno dopo giorno, mentre cerchiamo di districare i mille nodi delle nostre vite. Sono arrivata a pensare che ci voglia molta più fibra per affrontare con grazia i dispiaceri quotidiani di quanta non ne occorra durante un'emergenza. L'adrenalina del "durante" mi ha salvata, non lasciandomi quasi il tempo di contemplare alternative alla battaglia. Come una brava centometrista sono scattata e ho incenerito il mio avversario, fatto quello che c'era da fare. Dalla mia avevo un atteggiamento positivo, certo, ma forse semplicemente non era la mia ora. Poi però, non appena la corazza da impavida sopravvissuta si è dissolta e son tornata al quotidiano, la mia sfida si è trasformata, ridefinita.

Man mano che gli anni son passati, ho trovato sempre più difficile conservare l'impassibile serenità che mi aveva accompagnata in quei dodici mesi e, se pure a malincuore, ho gradualmente smesso di usare la morte come unico termine di confronto per sminuire ogni mia nuova difficoltà. E meno male. È solo allora che ho capito davvero il potere della mia resilienza. Non più inebriata dall'adrenalina, ora mi sudo ogni sorriso. Son finiti i tempi concitati dell'agone, lo sforzo dello scatto. Per questa maratona occorrono pazienza e nervi saldi. È logorante e solitaria ma insegna come e più dell'emergenza. Per non farsi sopraffare ci vuole il coraggio di guardarsi senza scuse e la forza di sapersi amare, ma amare per davvero, anche una volta preso atto di quanto si sia curvi sotto i dubbi, i timori e la sfiducia verso se stessi. È in questa strenua resistenza allo sconforto di essere di nuovo vulnerabili che io vedo eroismo. E speranza. E bellezza.