Light up your path

Light up your path

  • di Redazione
  • 23 Marzo 2018
  • La collana di perle di Giulia

Si ripete l'appuntamento con La Collana di Perle di Giulia, la rubrica del venerdì curata dalla nostra Giulia Muntoni

Negli ultimi tempi, nel mezzo di un nuovo down in cui la terapia ormonale mi ha trascinata, penso di aver perso di vista un dettaglio fondamentale: che non si è davvero sani finché non ci si sente tali. Sani nel corpo e nelle intenzioni.  Però, se mai una volta durante la diagnosi e le terapie mi ero chiesta: "Perché a me?" ora mi domando quotidianamente: "Ma si può vivere così? Lottando con nausea e vertigini al lavoro mentre intorno a me ho gente che si lamenta continuamente per cose futili?". Retorico, ahimè, ma vero. Ovviamente, l’unica cosa che conta davvero è che io sia viva. Per centinaia di donne che non ce l’hanno fatta, la terapia ormonale sarebbe stato un lusso. E allora mi sforzo di essere grata. Di ringraziare (e poi subito dimenticare) persino le persone e le circostanze che si sono rivelate nocive.

Come sassi schivati, ciascuna è andata a depositarsi sul mio cammino marcando il sentiero, proprio come le luci sulle piste di atterraggio.  Perciò, ben venga quello che mi fa stare bene, ma ben vengano anche le situazioni scomode. Posso non essere sempre grata mentre le vivo, certo, e sto imparando a concedermi il diritto di non esserlo. Ma, alla fine, l’importante è che non mi manchi la volontà di trasformarle in "altro". La vita è fatta di scelte, e io ho fatto e farò le mie. Benedetto sia il mio coraggio di continuare a scegliere la luce.