Il potere delle luce e della Grazia illumina il nostro cammino. E l'amica Giulia Muntoni lo sa bene

Questa parte della mia vita si chiama: "accetta e prosegui"
Pochi giorni fa sembrava che una nuova piccola metastasi avesse deciso di riportare lo scompiglio nel mio mondo. Poi ho scoperto, per fortuna, che così non era. E nel frattempo nuove attese, nuovi esami, nuove inquietudini.
Se la Vita pensa di dovermi mandare altri scossoni per farmi apprezzare la quiete, direi che mi sottovaluta. 

Il fatto è che la mia "terra" non ha mai smesso di tremare veramente ed io ho imparato, senza neanche rendermene conto, a sviluppare un senso dell’equilibrio da funambolo. 
Ma anche in questo fluire caotico di minacce e soluzioni, arrivano dei dossi che sembrano dei muri. 

Uno su tutti, i miei problemi agli occhi. Trovo ironico, quasi filosofico, che soltanto da quando le medicine mi hanno compromesso la visione, causandomi continue irritazioni che influiscono pesantemente su ogni attività quotidiana, io sia stata in grado di "vedere" la realtà di quello che stava succedendo. 
Finora il mio corpo non aveva certo avuto sconti da parte delle operazioni, prima, e delle terapie, poi; eppure, prendere atto di quest’ulteriore cambiamento in un dettaglio del mio aspetto che mi è sempre piaciuto, è stato ed è un pugno in faccia. E allo stesso tempo, una rivelazione: su cosa si basa la nostra fiducia in noi stessi? A cosa siamo pronti a rinunciare per avere salva la vita?

A tutto, a quanto pare. O meglio, non siamo necessariamente pronti ma non possiamo che iniziare un percorso di accettazione, che ci aiuti a ricordare che i nostri veri punti di forza sono come interruttori che vanno accesi dall’interno. Non un viso, non un seno, non un corpo perfetto. Ma la Grazia di saper valorizzare al meglio quello che si ha, quello che resta. La Grazia è la Luce che filtra dalle cicatrici accettate con benevolenza.
Per ora, è troppo anche per me. Però il fatto che io conosca la meta, dà più energia ai miei piccoli passi.