

Piano oncologico e reinserimento lavorativo
- di Redazione
- 30 Gennaio 2023
- Italia ed estero
Assicurare le migliori terapie e fare in modo che chi si è ammalato di cancro (oggi oltre 3,5 milioni milioni) possa rientrare pienamente nella società. E’ questo l’obiettivo del nuovo Piano oncologico 2023-2027, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni.
Si intende cancellare le ancore troppe differenze regionali nelle cure ed assistenza, anche domiciliare, garantendo su tutto il territorio percorsi riabilitativi a misura di paziente e mirati non solo al recupero fisico ma anche al pieno reinserimento nei luoghi di lavoro.
Le misure per "facilitare l'integrazione sociale e il reinserimento nel luogo di lavoro, compreso l'adattamento delle condizioni di lavoro per i malati di cancro - si legge infatti nel Piano - dovrebbero essere parti integranti del percorso dei pazienti".
Guarire dal cancro significa insomma avere il completo recupero fisico e al contempo il reinserimento occupazionale.
L'obiettivo della piena riabilitazione dei pazienti e del loro reinserimento sociale e lavorativo, afferma il presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Saverio Cinieri, "è stato fortemente voluto e sostenuto anche dalle associazioni dei pazienti e parte dal dato che sono in aumento costante i pazienti oncologici che oggi riescono a guarire o a cronicizzare la malattia grazie ai progressi della ricerca. Quindi il reinserimento è fondamentale".
Anche il Piano europeo di lotta contro il cancro sottolinea la necessità di azioni concrete per migliorare la vita dei pazienti ed ex pazienti oncologici, oltre a prevedere uno strumento come la 'smart card del sopravvissuto al cancro' che mira a riassumere la storia clinica dei pazienti e facilitare le cure di follow-up. Questa tessera personalizzata e volontaria, sotto forma di applicazione o di carta elettronica portatile, è promossa anche nel nostro Paese dal nuovo Piano oncologico e collegherà il paziente agli operatori sanitari per migliorare la comunicazione e il coordinamento medico.
Ma tante sono le azioni previste dal nuovo Piano oncologico 2023-2027, a partire da una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico, compreso il miglioramento delle cure e la prevenzione delle recidive. Si punta inoltre alla piena realizzazione in tutte le Regioni delle Reti oncologiche, nell'ottica di favorire un'assistenza sempre più domiciliare e integrata tra l'ospedale e i servizi territoriali avvalendosi delle nuove Case di Comunità, tramite l'implementazione della telemedicina e la valorizzazione del ruolo di medici di famiglia, pediatri e infermieri di comunità.
Vengono delineate quattro linee strategiche:
- attivare percorsi riabilitativi territoriali fin dall'inizio del percorso oncologico;
- aumentare l'offerta di programmi di esercizio fisico strutturato;
- attivare interventi di supporto psicologico ospedaliero e territoriale per pazienti e caregiver;
- implementare programmi di reinserimento al lavoro in collaborazione con i medici competenti.
Vengono anche garantite le cure palliative domiciliari e presso strutture residenziali (Hospice). L'ultima parte del Piano è dedicata alla formazione degli operatori sanitari, per consentire alti livelli di performance. Soddisfazione per l'approvazione "dell'atteso nuovo piano" arriva dal presidente Aiom. Ora però, avverte, "ci attendiamo un finanziamento adeguato".
A questo proposito, è ancora in corso la proposta normativa, nell'ambito del decreto milleproroghe, per il finanziamento del Piano con un fondo pari a 20 milioni di euro per gli anni 2023 e 2024. I 20 milioni proposti nell'ambito del decreto milleproroghe, precisa però Cinieri, "rappresentano una prima base di partenza, che va implementata". Il nuovo Piano oncologico, prosegue, "è un punto di avvio importante per potenziare varie attività.
Da anni siamo alle prese con una pandemia di cancro e dobbiamo essere pronti a gestirla, anche se aumentano i pazienti guariti". Per questo, conclude, "chiediamo di essere dotati di strutture più capienti e di rivedere le piante organiche dei reparti di oncologia per gestire le nuove diagnosi".