I familiari dei pazienti oncologici hanno un rischio di disturbi psichiatrici più alto rispetto alla media

I familiari dei pazienti oncologici hanno un rischio di disturbi psichiatrici più alto rispetto alla media

  • di Redazione
  • 18 Gennaio 2023
  • Italia ed estero

Secondo uno studio condotto in Svezia e Danimarca su 3 milioni di partner di pazienti, il rischio di andare incontro a disturbi psichiatrici è fino al 30% più elevato rispetto alla media

Quando ci si ammala di tumore si ammala un’intera famiglia, non solo il paziente, ma anche chi gli sta accanto, soprattutto uomini e donne che si trovano improvvisamente a dover sostenere il compagno/a di una vita.
Uno studio pubblicato su Jama Nework Openanalizza la sofferenza psicologica dei coniugi di pazienti oncologici e il loro rischio di andare incontro a un disturbo psichiatrico che molto spesso è di tipo depressivo o ansioso. "Il nostro obiettivo, riferisce Qianwei Liu, ricercatore epidemiologo del Karolinska Institutet di Stoccolma, e tra gli autori della pubblicazione, è stato di valutare il carico complessivo dei disturbi psichiatrici tra un gruppo di compagni di pazienti con cancro e di descrivere i possibili cambiamenti di questo carico nel tempo".

Lo studio ha coinvolto 546.321 coniugi di pazienti con un tumore diagnosticato dal 1986 al 2016 in Danimarca e dal 1973 al 2014 in Svezia, e 2.731.574 uomini e donne conviventi con persone non affette da cancro (coorte della popolazione generale) tutti con un'età media di circa 60 anni. Dall’analisi dei dati è risultato che nel corso di 8,4 anni hanno sviluppato un disturbo psichiatrico 7 coniugi di pazienti oncologici su 100 contro 5 nei compagni di persone senza cancro.

Nei 12 mesi successivi alla diagnosi, il rischio per i caregiver di andare incontro a disturbi psichiatrici è più alto del 30% rispetto a quello rilevato nella popolazione generale, e nel corso del periodo osservato è risultato maggiore del 14%. Nel primo caso l’incremento di rischio ha riguardato soprattutto depressione e disturbi stress-correlati, nel secondo anche l’uso di sostanze. In caso di prognosi peggiore, di malattia in fase avanzata o di decesso, il fenomeno è più accentuato. Tra i caregiver con problemi psichiatrici preesistenti, inoltre, il rischio di andare incontro a problemi di salute mentale di cui prima non si era mai sofferto è più alto del 23% rispetto a quello rilevato nel campione controllo.

Questi dati spingono a riflettere su quanto sia importante l’attenzione sulla famiglia e a non focalizzarsi soltanto sul paziente. "E’ un lavoro interessante, ben fatto e che si presta a parecchie riflessioni", commenta a Salute Massimo Di Maio, Segretario Nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e Direttore Oncologia dell’Ospedale Mauriziano, Università di Torino. "La maggior parte degli studi pubblicati sulla salute mentale dei caregiver indagano il livello di depressione utilizzando questionari ad hoc somministrati in maniera puntuale, cioè una tantum. Invece, in questo caso gli autori hanno condotto uno studio di popolazione: hanno calcolato il rischio nel primo anno di malattia e nel corso del follow-up, cioè sono andati a vedere cosa succede nel tempo".

Non è certo la prima volta che il tema viene trattato. Ad ottobre 2022 erano stati pubblicati su Psyco-Oncology i risultati di una revisione di 35 studi (per un totale di 11.396 partecipanti) proprio sulla depressione dei caregiver di malati di cancro. "In quel caso, spiega l’oncologo, si arrivava alla conclusione che il problema psichiatrico era nettamente maggiore nelle donne caregiver che non negli uomini. Qui invece emerge il contrario: rispetto alla popolazione generale il rischio depressivo è più alto negli uomini, ed è tutt’altro che trascurabile".