

Giornata mondiale dell’obesità e rischio di ammalarsi di cancro
- di Redazione
- 4 Marzo 2023
- Italia ed estero
Oggi 4 marzo ricorre la Giornata Mondiale dell’obesità che è stata istituita nel 2015. L’obesità ormai costituisce un fattore di emergenza per la salute dell’umanità
Un miliardo di persone (una su sette) convivono con un peso eccessivo, e sin prevede che nel 2035 saranno quasi 2 miliardi, ovvero quasi uno su quattro degli abitanti del nostro pianeta. ‘Cambiare le prospettive: parliamo di obesità’, è il messaggio della Giornata mondiale dell’obesità.
La ricerca evidenzia che l’eccesso di peso non solo aumenta le possibilità di ammalarsi di cancro, ma anche di morirne. Chi è portatore di obesità rischia di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili per i tumori di endometrio, ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas e mieloma multiplo. Nella battaglia contro l’obesità, l’arma di efficacia ormai indiscussa è rappresentata dalla chirurgia bariatrica che riduce di 5 volte il rischio di sviluppare tumori ormono-dipendenti (mammella, endometrio e prostata).
Occorre quindi correre ai ripari aumentando soprattutto la consapevolezza della malattia tra la popolazione.
"Nonostante il grado di malnutrizione esistente sul pianeta, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo che causa ben 4 milioni di morti ogni anno, principalmente per complicanze cardiovascolari e tumori - afferma Marco Zappa, Presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche al XXIX Congresso SICOB a Firenze - Si tratta di un’epidemia che cresce costantemente suscitando l’allarme della comunità medica e scientifica. Dal 1975 ad oggi l’obesità nel mondo è quasi triplicata e continuerà ad aumentare."
"Chi è obeso – continua il professor Zappa - rischia di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili, così come ha maggiori probabilità di avere complicanze durante i trattamenti e sviluppare una recidiva dopo un precedente tumore. Nel mondo, l’impatto delle neoplasie correlate all’obesità, espresso come frazione attribuibile per la popolazione (PAF), è dell’11.9% negli uomini con particolare impatto sull’insorgenza dell’adenocarcinoma dell’esofago nel quale raggiunge il 33,3%, mentre nelle donne è del 13.1% con maggior effetto sul tumore dell’endometrio (34%). Obesità e sovrappeso sono tra i fattori di rischio noti per i tumori di endometrio, ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas e mieloma multiplo.
Questo aumentato rischio di sviluppare neoplasie risiede nel fatto che nelle persone obese è presente un’infiammazione cronica dei tessuti che alla lunga predispone alla trasformazione cancerosa delle cellule per effetto dell’incremento degli acidi grassi e dei radicali liberi che inducono mutazioni nel DNA. Il grasso, inoltre, è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l’infiammazione e produce ormoni, come gli estrogeni, coinvolti nello sviluppo di vari tipi di tumori. In aggiunta, i pazienti con eccesso ponderale hanno nel sangue elevati livelli d’insulina e di fattori di crescita che svolgono un ruolo chiave nella relazione tra cibo e cancro aumentando la crescita e la proliferazione cellulare (soprattutto delle cellule tumorali)".
Un altro responsabile dell’aumentato rischio di sviluppare neoplasie nel paziente obeso è l’alterazione della flora intestinale ovvero del Microbiota: "L’obesità – prosegue il Prof. Zappa - causa squilibri tra batteri "buoni" e batteri "cattivi" che comunemente abitano il tratto intestinale aumentando il danno cellulare e la crescita di cellule tumorali.
Nello scenario attuale, in assenza di un’azione immediata, i problemi sanitari legati all’obesità saranno quindi sempre più gravi e irreparabili".