Cellulari e tumori al cervello, quale legame esiste?

Cellulari e tumori al cervello, quale legame esiste?

  • di Redazione
  • 26 Maggio 2017
  • Italia ed estero

Negli ultimi giorni si è parlato tanto del legame tra l’uso del cellulare e lo sviluppo del cancro al cervello. Il timore che esista un nesso deriva dal fatto i nostri smartphone funzionano utilizzando onde radio (energia a radiofrequenza), un tipo di radiazione non ionizzante, una forma di energia elettromagnetica che si colloca tra le onde radio a media frequenza e le microonde. Come spiega l’AIRC in un articolo si tratta di onde incapaci di indurre mutazioni cancerogene in maniera diretta, cosa che invece capita, ad esempio per i raggi x.

Queste onde, dette onde RF sono generate dall'antenna del cellulare, più essa è vicina alla testa della persona, maggiore è l'esposizione alle onde RF e l'assorbimento di energia da parte dei tessuti: un fenomeno che è facile dimostrare avvicinano il cellulare per qualche minuto vicino all'orecchio ma senza appoggiarlo. Infatti capita che i tessuti si scaldino anche in assenza di un contatto diretto. Alcuni fattori possono diminuire la quantità di onde RF assorbite dal corpo, per esempio l'uso di auricolari e la vicinanza a un ripetitore nel momento in cui si usa l'apparecchio. La massima emissione di onde RF avviene infatti quando il cellulare fa fatica a trovare la linea e deve continuamente cercarla, come capita per una chiamata effettuata dal treno o dall'auto, in cui il cellulare deve agganciare diversi ripetitori man mano che il mezzo di trasporto si sposta.

Non è facile stabilire se possa esistere un legame tra l’uso del cellulare e la comparsa di un carcinoma, è stato sicuramente provato che i gli smartphone sono meno nocivi dei cellulari di vecchia generazione.

Nel corso degli anni sono stati condotti diversi studi ma nella maggior parte di essi i pazienti che si ammalano di tumori al cervello non dichiarano un utilizzo del cellulare più intenso di coloro che non si ammalano. Invece alcuni studi, in particolare quelli pubblicati da un gruppo di ricerca svedese, evidenziano un aumento dei tumori dal lato di utilizzo del cellulare soprattutto dopo 10 anni di esposizione. Non è chiaro quanto gli studi svedesi debbano essere considerati, dal momento che l'effetto non compare nelle altre ricerche.

Non tutte le organizzazioni sanitarie di fama internazionale hanno lo stesso parere: l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'OMS (IARC) ha classificato le onde a RF tra i "possibili carcinogeni umani" sulla base delle prove ancora limitate di una relazione con i tumori cerebrali (e della mancanza di prove di un legame con altri tipi di tumori). Altre agenzie statunitensi come l'Environmental Protection Agency (EPA) o il National Toxicology Program (NTP) hanno scelto di non classificare i cellulari tra i carcinogeni potenziali.

Allo stesso modo si comportano finora la Food and Drug Administration (FDA) e i Centers for Disease Control di Atlanta (CDC). Il National Cancer Institute statunitense (NCI) e Cancer Research UK (CRUK) ritengono che ulteriori ricerche siano necessarie per valutare complessivamente gli effetti dei cambiamenti tecnologici e nel frattempo considerano i cellulari sicuri se utilizzati con gli auricolari.