

Arriva la conferma: la pillola anticoncezionale può proteggere dal tumore ovarico
- di Redazione
- 23 Febbraio 2021
- Italia ed estero
Un vasto studio condotto dai ricercatori svedesi dell'Università di Uppsala e pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research ha confermato che la pillola anticoncezionale può proteggere dai tumori dell'endometrio e dell'ovaio e l'effetto difensivo perdura fino a 35 anni dopo aver smesso di utilizzarla.
La ricerca ha analizzato i dati di oltre 256mila donne nate tra il 1939 e il 1970 e ha confermato che sono molti i fattori da prendere in considerazione anche se è difficile stabilire un legame causa-effetto chiaro fra contraccettivi ormonali e rischio di cancro.
I contraccettivi ormonali contengono ormoni sessuali femminili - estrogeni e progesterone - ed è già stata documentata scientificamente una loro attività protettiva nei confronti di diversi tipi di cancro, il cui sviluppo è legato in particolare ai fattori ormonali. Sono state raccolte molte prove sul fatto che l’assunzione delle normali pillole anticoncezionali per un determinato numero di anni riduca le probabilità di ammalarsi di diverse neoplasie tra le quali soprattutto endometrio, ovaio e colon retto, ma potrebbe aumentare il rischio di altri tipi di tumori come quello al seno e alla cervice.
Gli studi finora condotti sono di tipo osservazionale, con dati raccolti da ampi gruppi di persone che vengono confrontati fra loro, dai quali è molto difficile poter trarre conclusioni definitive su cosa possa causare o prevenire un tumore perché, anche quando si tratta di ricerche finalizzate a studiare il legame di causa-effetto, molti altri fattori possono interferire.
"Per quanto riguardo il tumore al seno vari studi, condotti su grandi numeri di donne sia negli scorsi decenni (quindi con "pillole" dalle caratteristiche leggermente diverse rispetto a quelle più moderne) sia in anni più recenti, hanno evidenziato un rischio aumentato di cancro in chi fa uso di contraccettivi. Va detto però che l'incremento del rischio non è clamoroso, ma modesto, dell'ordine del 20% in più rispetto al rischio di una donna che non assume contraccettivi. Inoltre, come spesso si osserva in studi di questo tipo, anche la durata dell'assunzione è importante: il rischio cresce se si è presa la pillola per lunghi periodi. Anche per quanto riguarda il tumore della cervice esiste evidenza di un aumento del rischio nelle donne che assumono contraccettivi in funzione della durata di esposizione. Ed è significativo, in particolare, nei casi di lunga durata: per esempio, uno studio ha messo in luce che il rischio di sviluppare un tumore della cervice, nelle donne che prendono la pillola per oltre 10 anni, è doppio rispetto al rischio di chi non li assume", ha confermato Massimo Di Maio, segretario nazionale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).
"È interessante sottolineare che l'effetto protettivo, per quanto riguarda il carcinoma ovarico sembra essere presente anche nelle donne che, a causa di un'alterazione genetica, sono portatrici di un rischio ereditario di sviluppare la malattia", ha ricordato Di Maio che ha confermato che per le neoplasie di endometrio, ovaio e colon gli studi hanno dimostrato un effetto protettivo dei contraccettivi, quindi una riduzione di casi nelle donne che li assumono rispetto a chi non li assume.
"Le donne devono discutere con il medico i benefici e i rischi dell'assunzione della pillola anticoncezionale. Sicuramente, i risultati degli studi epidemiologici, che documentano un effetto protettivo su alcuni tumori e un modesto aumento del rischio di altri vanno discussi con la donna candidata ad assumere la pillola. Il medico conosce la storia della paziente, le sue eventuali altre patologie, l'eventuale storia familiare di cancro e può consigliare la paziente nel modo migliore. Non bisogna dimenticare che i benefici e i rischi della pillola non si limitano all'aumento o diminuzione del rischio di alcuni tipi di cancro: questo aspetto va conosciuto, ma non è l'unico da discutere con il medico. Inoltre, ci sono altri fattori di rischio per i tumori molto importanti e spesso associati a una modifica del rischio maggiore rispetto alla pillola: il fumo, il sovrappeso, in alcuni casi la predisposizione ereditaria. Questi aspetti non vanno mai trascurati. Quando si parla di un farmaco viene naturale chiedersi gli effetti collaterali e i rischi, ma la stessa attenzione va data agli stili di vita e ai fattori modificabili", ha spiegato Di Maio, che è anche direttore dell’Oncologia all’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino.