Elisa si racconta

Elisa si racconta

  • di Redazione
  • 19 Marzo 2018
  • Testimonianze

Con grande orgoglio vi presentiamo la testimonianza della nostra amica Elisa Guggeri che, con il suo delicato animo d'artista, ripercorre alcuni momenti legati alla presa di coscienza della vita dopo la scoperta della malattia.
 

Un evento straordinario è accaduto in me quando ho realizzato del cancro, anzi diversi eventi hanno indotto in me un profondo cambiamento. Eventi tristi e anche bellissimi…

E’ stato un processo lento, ma al contempo velocissimo, il tempo si era sovrapposto, il tempo non era più il tempo… c’ero solo io, in un tempo senza tempo… mentre attorno a me ruotava tanta velocità ed aspettativa… e sentivo il dovere di raggiungere quella dimensione di tempo… per non staccarmi dalla realtà che conoscevo, che gli altri conoscevano, per paura di perdermi. Per paura che chi mi stesse accanto non mi riconoscesse in questa dimensione del tutto nuova che in qualche modo mi dissociava da me stessa, ma nello stesso tempo solo con me stessa potevo trovare un’unione.

Dovevo cercare un po’ di razionalità in un momento in cui sovrastavano mille emozioni…

Ma durò poco perchè il cambiamento era un fiume, anzi, uno Tzunamy…

Mi sono dovuta subito rendere conto dopo il mio ricovero (che ho vissuto come in un limbo), che una volta giunta a casa dovevo mettere in atto un piano di sopravvivenza, dal punto di vista terapeutico.

Sapevo che l’aiuto dei miei familiari per quanto volenteroso era comunque limitato, ed io con una lucidità mentale estrema e anche grazie alla mia seppur acerba preparazione sanitaria, feci un programma dettagliato di orari, terapie ed abitudini quotidiane che dovevo acquisire nell’immediatezza, per me soprattutto, ma anche per la mia famiglia che doveva essere un minimo educata all’assistenza della persona… sembra semplice detto cosi, ma spesso si sottovaluta la difficoltà di aiutare e assistere una persona malata, è necessaria l’empatia oltre che la preparazione professionale, non è così scontato, perché una persona bisognosa non riesce sempre ad esprimere una richiesta d’aiuto, nonostante abbia bisogno di essere aiutata. La conoscenza su queste tematiche per me è fondamentale.

Per cui comprendevo bene le difficoltà della mia famiglia…

Trovai dunque le risposte e le richieste soddisfatte, nel momento in cui avevo bisogno.

Dentro di me nel contempo la trasformazione avveniva, non ero mai statica interiormente, e tutto quello che sentivo, che percepivo, che decodificavo da me stessa lo dovevo tirare fuori in qualche modo. E lo facevo parlando… tirando fuori emozioni, facendo partecipe le persone care e più intime delle mie riflessioni ed emozioni, anche istantaneamente, venivano travolte dalla mia estasi… dal mio entusiasmo, dai miei ragionamenti… ero un libro aperto… vulnerabile, ma anche logico… le informazioni esterne penetravano in me ad una velocità disarmante, ma non ne ero disarmata, tutto entrava e veniva accolto come un dono… un preziosissimo DONO! Era meraviglioso quello che mi stava accadendo…

Ma soprattutto ho imparato a comunicare con l’ arte… che trovo necessaria per la mia anima… attraverso la pittura, il disegno, mi ritrovo… è la mia dimensione…. Trascurata e smarrita da troppo tempo, ma felice di averla ritrovata. Il Cancro, mi ha fatto capire l’importanza della vita, e degli esseri umani… credere in loro significa credere in noi stessi, amare noi stessi, questo ci aprirà la porte della libertà, della felicità, della verità… non dobbiamo avere paura di vivere, soprattutto della morte… perché la morte non è altro che una trasformazione, un cambiamento ad una vita differente da questa, ma sempre

vita. Ed è bellissimo vivere il qui ed ora, vivere l’oggi, assaporare il succo della vita, le piccole cose che sembrano futili. Tutto dentro e fuori di me è vita… pura VITA!

Quello che so per certo, è che sento che la vita ha un senso. Sento che tutto ha un perché, che niente è per caso.

Sono stata immersa dall’amore per la vita e per me stessa, e cerco appena posso di trasmetterlo, con i miei mezzi, a modo mio…

Gli alti e bassi ci sono, non lo nego, non sono sempre presente a me stessa, sia fisicamente che psicologicamente, come tutti alla fine… A volte sono imprevedibile, instabile, percepisco la vita precaria, l’ansia di viverla "senza perdere tempo".

Altre volte invece sono calma e serena, e gusto quello che mi accade intorno, lo assaporo delicatamente, sensualmente… senza fretta.

Sento il bisogno di trasmettere tutto questo perchè la vita siamo NOI…. E se non ci prendiamo cura di noi e non ci amiamo veramente, non VIVIAMO VERAMENTE!

Lo so spaventa tutti consapevolizzare questo fatto, ogni volta che ne parlo, tutti dicono non è facile… e lo so bene!!

Il percorso, il cammino, la strada, chiamatelo come volete… è duro, lungo, travagliato.

Spesso non lo si raggiunge…

Ma non è questo importante, non è la meta… l’importante sono i passi che si compiono, giorno dopo giorno, attimo per attimo, cadendo e rialzandosi, ma non perdendo fondamentalmente mai il centro… che siamo NOI, E LA VITA! Voglio ringraziare il mio gruppo, Gruppo Abbracciamo un Sogno, che mi ha aiutata a rinascere, a vedere le cose con amore e positività, ad esprimere me stessa… GRAZIE! Avrei tante altre cose da dire ma ci vorrebbero due ore solo per me! Grazie di questa possibilità di poterci raccontare sperando di arrivare al cuore della gente, sperando non abbiano più paura della parola CANCRO, perché il cancro va guardato in faccia per essere sconfitto, se non lo riconosci non lo affronti non si può combattere, e siccome noi siamo dei veri GUERRIERI lo combattiamo con tutte le nostre forze!!