

Tre, due, uno...2021
- di Redazione
- 31 Dicembre 2020
- Il peso della determinazione
L'amica Sonia Aresu saluta il 2020 e invoca a gran voce il 2021 come anno della rinascita
Il duemila e venti è quasi giunto al termine, un anno che rimarrà impresso nella memoria e menzionato nei libri di storia, difficile ma per certi versi sorprendente. Quel che resta sono i chili accumulati che ci trascineremo pure nel nuovo anno, non si è badato alle calorie, tanto "c'è tempo per dimagrire" e come recitava il mitico Albertone nazionale: "ce semo magnati tutto!". In solitaria abbiamo scartato i regali senza dover recitare la parte delle persone amorevolmente gentili, che amano qualsiasi cosa le venga donata. Ma a Natale si sa, siamo tutti più buoni e anche tutto ciò che abbiamo passato sembra averci reso più uniti...ma quando mai!
Sicuramente abbiamo avuto più tempo per riflettere soprattutto per chi e per cosa vorremmo nella nostra vita. Stranamente provo la stessa serenità di quando scoprii che Babbo Natale non esisteva. Come? Vidi mia madre inchinata cercando di posizionare per bene i regali sotto l'albero, ma non dissi nulla e feci finta di niente. Ricordo che mi sentii finalmente sollevata, non ero per niente tranquilla all'idea che uno sconosciuto anziano corpulento dalla barba bianca si introducesse in casa dal camino...anche perché, non possedevamo un camino.
Quest'anno ce lo ricorderemo per sempre, ricco di colpi di scena, che ci ha insegnato tanto, soprattutto a non dare mai niente per scontato. In effetti, tutto può cambiare: chi ha ricevuto una diagnosi di tumore, conosce bene quella sensazione di cambiamento repentino. Mi piacerebbe salutare il vecchio anno con un brindisi, però, tra vedere e non vedere, allo scoccare della mezzanotte e un minuto, due toccate di ferro e due scongiuri li farei. Così, sottobanco, giusto per fare un gesto che accolga al meglio il duemila e vent'uno, con la speranza che sia un nuovo inizio per tutti.