Ripartire senza freno a mano

Ripartire senza freno a mano

  • di Redazione
  • 3 Gennaio 2019
  • Il peso della determinazione

Ritorna l’atteso appuntamento con la rubrica bisettimanale del giovedì curata dalla nostra amica Sonia Aresu


Un altro anno è iniziato e siamo tutti pronti a fare bilanci ed allo scoccare della mezzanotte uniti nello sperare che sia un anno migliore di quello appena trascorso. Ma diciamocelo francamente, non è cambiando un calendario che si rinnova qualcosa che si vuole abbandonare. Bisogna avere il coraggio di tagliare quei fili che ci fanno vivere come dei burattini, manovrati da persone, eventi, lavoro, scaramanzie e da noi stessi. Infatti è proprio la nostra mente che il più delle volte ci tiene prigionieri, con i sensi di colpa, con il senso del dovere, con le convinzioni, quindi, smettiamola di incolpare gli altri della nostra infelicità. Semplicemente siamo infelici perchè ci fa comodo rimanere così. Pensiamo ad una vita manovrata da questo senso di freno a mano tirato. Siamo ben lungi dal farmi diventare un guru per queste mie parole, anche perché, seguirmi vorrebbe dire prendere esempio da una tassista che per la prima volta guida un taxi in una città sconosciuta senza l'aiuto del navigatore. Ho sempre cercato di pianificare ogni cosa, purtroppo tutto quello che ho pianificato è stato un castello di sabbia dissolto dal vento e dall' acqua. Ciò che ora mi piace programmare è la ricetta di un piatto succulento, mi viene decisamente meglio mangiarlo. Tra tutte le cose che ho imparato ce n'è una che mi dà la spinta per andare avanti: si può sempre ripartire, anche dal niente, anche senza un pezzo di corpo mutilato, senza preavviso, da un mostro silenzioso. Pure senza capelli si rinizia, magari con un bel turbante a colori, oltre i dolori della chemioterapia, sognando la destinazione del prossimo viaggio. Pensiamo che possiamo ripartire anche con le tasche piene di delusioni, le si svuota una ad una e le si riempie di nuova speranza e voglia di ricominciare.