

Miss Trombone
- di Redazione
- 10 Ottobre 2019
- Il peso della determinazione
Ritorna l'imperdibile appuntamento bisettimanale del giovedì con la rubrica "Il peso della determinazione" curata da Sonia Aresu
Sin dalla più tenera età ho avuto sempre una voce tendente al grosso, beh non solo la voce ma anche la corporatura, anche se in queste righe mi soffermerò principalmente sul tono vocale. Già dai tempi della scuola materna mi distinguevo per essere una grande chiacchierona senza passare inosservata dato il vocione. Sfacciata e poco propensa ad essere un'alunna modello, ma attenta e curiosa, alle elementari mi sono guadagnata l'appellativo di "trombone". Il maestro mi chiamava così, ogni volta che doveva riprendere il mio cianciare basso durante l'orario di lezione. In effetti quel mio vociare in sottofondo, dava vita ad un suono simile a quello del contrabbasso di un'orchestra, tanto da sembrare una melodia che echeggiava in tutta la classe. Convinta da mia madre che il motivo fosse dovuto alle adenoidi, mi feci operare. Dopo di che, speranzosa che la voce mi divenisse soave come quella delle mie coetanee, quasi ebbi un colpo quando mi accorsi che non cambiò proprio nulla. Purtroppo dovetti farmene una ragione ed alla fine non è poi così male anche perché, questa voce ho e questa mi devo tenere.
Grazie ad essa, me ne sono successe di ogni, come quella volta, avevo all'incirca quindici anni, in cui telefonarono a casa dalla segreteria delle superiori. Mi ero appena svegliata, quindi con una voce da uomo, roca ed impastata (infatti ora, appena sveglia prima di rispondere faccio un paio di secondi di solfeggio in modo tale che la voce salga di qualche tono), risposi al telefono. Ma non ci fu verso, non ci crebbero, erano convinte che dall'altra parte ci fosse un uomo, al che stremata e messa alle strette, confessai che effettivamente avevo la voce da uomo ma che ero donna e che soprattutto ero io quella che cercavano. Insomma alla fine cedettero ma ce ne volle di tempo per convincerle. In quel periodo avevo anche molta pazienza, mi fosse capitato ora, forse avrei riattaccato e mi sarei presentata di persona. Grazie al particolare suono vocale ho colto parecchi vantaggi tra i quali parlare senza microfono sia nei convegni ai quali partecipo, dove rilascio la mia testimonianza come paziente oncologica, che al laboratorio teatrale di cui faccio parte ed anche nelle altre occasioni in cui la voce funge da altoparlante naturale. Mentre in passato avevo l'impressione di essere un'anatra starnazzante creandomi un po' di inibizione, maturando ne ho fatto un punto di forza ed ora ne vado fiera, come d'altronde bisognerebbe sempre fare con i propri punti deboli.