

La comunicazione della diagnosi
- di Redazione
- 13 Settembre 2018
- Il peso della determinazione
Ritorna l’appuntamento con la rubrica bisettimanale curata dalla nostra amica Sonia Aresu.
Comunicare una diagnosi di tumore non è una cosa semplice. Ogni giorno migliaia di medici si ritrovano a dover spiegare ad ignari pazienti che dall'oggi al domani, la loro vita cambierà. Bisogna mantenere il distacco da operatore e allo stesso tempo trasmettere la vicinanza della persona che sta dietro il camice perchè i pazienti non si sentano soli davanti a voragini emotive difficili da colmare.
Quando ricevetti la diagnosi di tumore si spense l’ interruttore, vidi solo buio davanti a me, nero come la notte. Ora mi viene da pensare che, fortunatamente, c'è chi del suo mestiere cuce proprio tutti i dettagli, questa è la dottoressa Nonnis, che ho avuto il piacere di conoscere ad Elmas durante l'evento "La casa della salute" organizzato dall'assessore allo sport, pari opportunità e politiche sociali Marcella Sitzia.Quando riceve l’istologico di un paziente la dottoressa Nonnis prende in carico la vita dell’assistito come fosse il bene più prezioso, lo tiene per mano e cammina al suo fianco. Durante la conversazione mi spiegava che è molto utile cercare di programmare ogni esame nei giorni successivi alla diagnosi. Il fattore principale è coinvolgere tutti, paziente, parenti ed amici in delle azioni positive. Le sue parole mi hanno toccato il cuore è emozionante vedere gli occhi pieni d' amore per il proprio lavoro. Un medico ringrazia di aver scelto di fare il proprio lavoro perchè le pazienti le hanno insegnato a vivere! Credo che sia uno degli scopi principali della propria vita. Amare il proprio lavoro e prendersi in carico la vita di un' altra persona come se fosse la cosa più importante al mondo, camminare insieme per sconfiggere la malattia, a prescindere da come vada, credo sia una delle cose più belle che possano esistere.