

L'arcobaleno della speranza
- di Redazione
- 12 Marzo 2020
- Il peso della determinazione
La nostra cara Sonia Aresu ci racconta una storia di speranza, perchè i bimbi sanno sempre come risollevarci dai momenti tristi
In queste ultime settimane le nostre vite sono improvvisamente cambiate, ritrovandoci a far fronte ad un virus, il Covid-19, che sta mettendo tutti a dura prova. In tv, alla radio, sui giornali, sul web e sui vari social network siamo completamente inondati da notizie che mutano di ora in ora. È un clima surreale simile ad un film di fantascienza: strade deserte, scuole, negozi, musei, biblioteche ed attività...quasi tutto chiuso ed i rari sguardi che si incontrano sono pieni di paura. È una realtà mai vissuta ed è normale che tutto ciò spaventi e provochi in ognuno di noi preoccupazione e timori.
Però, credo che mai in questo caso, si debba reagire, come? Rispettando le regole che ci vengono imposte per TUTELARCI e soprattutto sfruttando l'intelligenza per distinguere ciò che è giusto da ciò che può creare psicosi e generare panico. Bisogna entrare nell'ottica che non si è chiamati in guerra ma ci si sta solo chiedendo di rimanere a casa, non è poi così tanto difficile da capire. In questo momento la cosa più saggia da fare sarebbe quella di trovare qualcosa di positivo anche dove il positivo non c'è. Non avete pensato che potrebbe essere un vantaggio quello di avere un po' di tempo in più per voi e per i vostri cari? Potreste approfittarne per riposare e guardare una serie TV comodamente sdraiati sul divano divorando popcorn, oppure leggere finalmente quel libro che fa l'occhiolino dal comodino ormai da troppo tempo.
O perché non preparare una torta, dei dolcetti o una pizza fatta in casa? E quella dispensa perennemente in disordine che non si ha mai tempo di sistemare? Questa è l'occasione giusta. È giunto anche il momento di lasciare da parte il telefono ed accendere il cervello, dobbiamo pensare che questa situazione è solo temporanea e che la rinuncia alla libertà ora, serve affinché venga eliminato il rischio contagio. Dopodiché ritornerà il tempo degli abbracci, dei baci, dei caffè gustati al bar o di fronte al mare e le passeggiate al Poetto.
Torneranno i viaggi verso mete inesplorate, il relax alle terme, le risate per strada, il traffico, le file alle poste, le partite di calcetto, il mitico terzo tempo, le lezioni di afrodanza, il laboratorio teatrale, le cene a casa delle amiche, i pranzi e le feste di famiglia, tutti in cricca. Quello che ci viene chiesto è solo un po' di pazienza. Dovremmo imparare di più dai bambini come l'essere positivi, sognatori e amanti del lieto fine. Dovremmo un po' tutti cercare di disegnare degli arcobaleni della speranza ed iniziare a pensare che andrà tutto bene.
La foto è un disegno di mio nipote Filippo.