

I cassettini della memoria
- di Redazione
- 16 Gennaio 2020
- Il peso della determinazione
Torna l'appuntamento bisettimanale con la nostra Sonia Aresu e la sua appassionante rubrica "Il peso della determinazione"
Spesso mi ritrovo ad osservare i comportamenti delle persone che incontro per strada, al bar, dal medico o da quasi altra parte. La curiosità mi ha sempre caratterizzato, sono una "ficchetta" ai confini dello stalkeraggio, ma sempre nei dovuti modi. Sorrido nel ripensare a quante volte vengo ripresa perché al posto di ascoltare ciò che l'interlocutore è intento a comunicare resto rapita da ciò che accade intorno. Annoto tutto ciò che mi potrebbe interessare nei famosi cassettini della memoria, li avete presenti? Quelli che ogni tanto è come se si aprissero facendoci ricordare il cognome di quel compagno di classe che non vediamo ormai da secoli.
Ho tanti di quei ricordi in quei cassetti che spero rimangano ancora a lungo, come tutte le avventure che ho passato in ospedale. Ho cercato di cancellare il brutto dei ricordi e di mantenere i più belli quelli che, se ci pensi, ti viene immediatamente da sorridere. Ammetto di avere una spiccata dote comunicativa tanto che parlo pure coi muri, amo proprio stare in compagnia, circondarmi di persone che fanno ridere. Poco tempo fa, ho partecipato ad un banchetto di beneficienza. Quanti musi lunghi ho visto passare dritti, non ascoltare e nemmeno rispondere ad un saluto. Dite la verità? Quante volte l'avete fatto pure voi? Eppure non si è obbligati ad acquistare, basta un sorriso o un saluto per regalare ad un'altra persona un po' di gratitudine. Ed anche lì, ho cercato di trasformare quei visi tristi in un sorriso, attraverso le battute. Non so perché ma quando riesco a far sorridere le persone ho come la sensazione di ricevere un regalo.