Ritorna l’appuntamento del giovedì con la rubrica bisettimanale curata dalla nostra amica Sonia Aresu

Le parole più belle che una persona possa dirti sono: "Abbi cura di te", ovvero prendi in carico te e la tua vita, difendila, proteggila e non sprecarla. Purtroppo molte volte, inconsciamente, non ti prendi cura di te stessa, ma dedichi la tua intera esistenza a coltivare la felicità altrui, talvolta annientando anche te stessa. E in questi casi, spesso, capita che ci si trovi a dover fare i conti con le proprie paure, farsi tante di quelle domande esistenziali (che non capitano neanche ai super quizzoni), e provare tormento interiore come un uragano in tempesta che non riesce a sfogare. Credo che ci sia una stretta correlazione tra dolore represso e tumore, il più delle volte non vuoi vedere ciò che è evidente e tieni tutto dentro fingendo di stare bene e di non sentire il grido di dolore della tua anima. Un gatto che si morde la coda che continua all' infinito o finchè non decide di svegliarsi dal torpore. Quando una donna è sopravvissuta ad un tumore, non vuole perdere un goccio di vita, non vuole imprigionarsi dentro una gabbia di malinconia ripercorrendo le esperienze vissute, una donna vuole rinascere. E una donna nuova vuole vivere serena, prima di tutto vuole amarsi ed amare gli altri, vuole aprire le braccia al mondo con la consapevolezza di esserci in quel medesimo istante senza domandarsi per quanto tempo ancora, ma desidera vivere appieno le proprie emozioni ed avere cura di sè.