Torna l’appuntamento settimanale del mercoledì con la rubrica che porta la firma della nostra Rosalbina Gencarelli

Le giornate trascorrono veloci e da lì venerdì mattina, come al solito, mi preparo per andare a lavoro. Solo che c’è un ma, il mio oncologo mi deve fare la visita per l’ecografia al seno e di conseguenza mi dice "Rosa vai a prendere le analisi con i markers tumorali". Io gli dico che sarà difficile che siano pronte visto che ho la scadenza la settimana successiva, ma lui insiste e io vado.

Vado senza dir nulla a nessuno, vado mentre comunque sto lavorando, vado serena ecco, senza ansia perché ero sicura che non erano pronte. Appena entro per ritirarle chiedo e dico che so che forse le analisi non sono pronte, ma sono passata comunque. L’infermiere addetto mi dice che non sono pronte e invece…ci sono tutte!

Io sento il panico, la solita corda al collo che lo stringe dalla paura, questa volta è una botta tutta fatta di attimi dove mi dico: "E ora che faccio?" E che ho fatto…sono andata nella cappella dell’ospedale e le ho aperte lì, come sempre faccio, lì mi sento a casa, non sento la solitudine intorno come quella che mi avvolge di solito in questi momenti. Apro a fatica, leggo pure quasi male, ma poi ringrazio Dio tra le lacrime, perché le analisi sono ok, ad oggi ancora sono a fare controlli ma un primo pit stop è andato bene. Speriamo anche tutto il resto, sempre incrociando tutto.