

Lei voleva vivere
- di Redazione
- 16 Gennaio 2019
- Il Diario di Rosy ... Abbi cura di splendere
Ritorna il mercoledì di Rosalbina Gencarelli che ci regala un nuovo racconto per la rubrica "Il diario di Rosy … Abbi cura di splendere"
Per me questo è un periodo un po’ difficile a causa dei controlli che sto effettuando e dei dolori che vanno e vengono. Sono da vario tempo libera dalla malattia, ma la paura di rivedere il tumore tornare è tanta. In questi giorni il mio cuore ha provato un gelo profondo davanti alla scomparsa di Teresa Calavano, Terry come la chiamo io. L’ ho conosciuta sui social, interessandomi ai bellissimi turbanti che realizzava. Così abbiamo iniziato a chiacchierare e a parlare della sua odissea nel mondo dell’osteosarcoma.
Forte come poche, sorridente come non mai. Potrei raccontarvi infinite cose su di lei, ma voglio soffermarmi su un episodio capitato nel pomeriggio di capodanno. Pubblicò una storia su instagram, una foto con un bel sorriso in cui raccontava che era festa anche per lei, ma nei suoi occhi ho letto il dolore, il dolore della consapevolezza, quella che prova chi conosce questa malattia. Ho commentato con un semplice "Ti voglio bene". Senza usare altre parole ci siamo capite. Noi che abbiamo il tumore, anche se siamo lontane fisicamente, quasi per assurdo, siamo vicine più che mai. Lei voleva vivere, come tutti noi. Quella sua frase scritta su instagram vola leggera, riposa con lei che voleva vivere! Anche con il farmaco della chemioterapia attaccato alla borsetta, anche sopra una sedia a rotelle, lei voleva vivere!
Non dobbiamo piangere quando si muore, dobbiamo muovere più velocemente i fondi per la ricerca affinchè si possa fermare questo sterminio di persone innocenti. La ricerca è il nostro futuro, per i sani e per i malati, non ci serve sapere quali forme di vita ci siano su Marte, sulla terra stiamo morendo per quest’epidemia. Lo dobbiamo a noi stesse, ai nostri figli e a chi come Terry voleva una vita che si è stroncata a 33 anni. Non la dimenticherò mai. Vorrei lasciare un suo scritto come ricordo.
"Oggi un’altra anima mi lascia. Io sono una persona molto positiva, pensi che tutto andrà bene, che si può convivere, poi succede questo! Sono scese lacrime sul mio viso, sono tanto arrabbiata, tanto! Ho conosciuto Daniela due anni fa in reparto, mamma di due bellissimi bimbi, la sua ragione di vita. Vi chiedo di non scrivere amen, riposa in pace, lei voleva vivere, noi vogliamo vivere. Donate, donate, donate per la ricerca, salvateci da vivi non da morti! Lei aveva un sarcoma, se faceste una donazione all’Associazione Mario Campanacci del Rizzoli fareste felice Daniela e non solo. Oggi per me si crea un vuoto assoluto. Piano piano se ne stanno andando via tutti. Sembra che la malattia voglia vedere fin dove possiamo arrivare. Consuma! Soli non possiamo farcela ma in tanti sì."