

La vecchia me
- di Redazione
- 30 Gennaio 2019
- Il Diario di Rosy ... Abbi cura di splendere
E’ mercoledì e l’amica Rosalbina Gencarelli ci regala un nuovo racconto per la rubrica "Il Diario di Rosy … Abbi cura di splendere"
Gennaio sta per terminare e si avvicina la data della tac. Per ora le varie visite e analisi sono andate bene, ma la tac è ciò che mi spaventa di più. Non è ancora trascorso un anno da quando ho eseguito l’ultima chemio, ma i mesi successivi li ho vissuti come un treno che fermata dopo fermata fa sosta per assaporare ogni attimo di vita. Nonostante sia stata forte e abbia accettato, si fa per dire, la malattia, c’è qualcosa di banale ma travolgente che mi fa mancare l’aria: non riesco a non ripensare a quella che ero prima di incontrare la malattia, a ricordare la vita spensierata senza il cancro, quella di una normalissima ragazza che vive la sua semplice quotidianità. Mi rifiuto, mi fa talmente male che a volte mentre guardo le mie foto mi soffermo solo a notare come sono diversa fisicamente. Ma la mente non incontra quasi mai la vecchia me. Eh sì, è riuscito a farmi anche questo. Credo che per tutti noi che conosciamo questo orrore non sia facile, ma ci si reinventa. Ogni giorno, ad ogni passo, anche un po’ stanco, costruiamo pezzi di noi un po’ rotti perchè in fondo sappiamo che il tumore può toccarci ma non scalfire l’anima e tantomeno il cuore. Forse un giorno imparerò a pensare a me senza avere la paura di non respirare ogni volta in cui mi rendo conto di cosa si è portato via.