Una rosa è sempre una rosa …
- di Redazione
- 8 Ottobre 2018
- I Mille Colori di Fausta
Ritorna l’appuntamento del lunedì con la rubrica curata dalla nostra amica Fausta Giorgia Mascia
… Quei bellissimi petali vellutati: non perdono mai il loro sentore pregiato! Mi piace farne colorati pot-pourri: li raccolgo in una ciotola e, in questo modo, per lungo tempo, un afflato sottile pervaderà la stanza, poi quanto il tempo ne avrà reso fragile la struttura li inserirò in sacchetti ricamati per farne profumatori di cassetti e armadi, così la casa profumerà di rosa dando l’impressione di vivere in un giardino anche ad inverno inoltrato …
La rabbia che percorre il mio sogno ha finito per svegliarmi. Il cellulare segna le cinque: è presto, sono stanca e debole ma non ho voglia di riaddormentarmi per permettere a Mr Intruso di torturarmi: se durante la giornata sarò stanca ricorrerò al sonnellino pomeridiano ma ora è meglio alzarsi, in casa il "da fare" non manca e da sveglia posso controllare meglio i miei pensieri.
Albeggia: una parte di restante oscurità assorbe i deboli chiarori delle luci accese di alcune case, dove la gente vive la sua vita e va avanti normalmente senza incubi e paure: per molti è solo un altro giorno, per me è il giorno di oggi e … speriamo bene!
Oltre il muro alto di fronte a casa il treno sbuffa e fa manovra; "cosa faccio sveglia alle cinque? Per favore vita dimmi cosa devo fare e dove devo andare!" La domanda non appartiene alla padrona di casa, ruolo ordinario del mio vivere, ma alla donna spaventata che affronta, ogni giorno i tanti fastidi prodotti dalla chemio. La speranza è quella che oggi mi deve aiutare: è difficile svegliarsi ogni giorno e accettare la situazione attuale anche perché … nel mondo esiste la salute per cui è legittimo esigere che sia per tutti …
Ora sono qui in cucina seduta al grande tavolo sola: cerco di ricordare mamma e papà, la loro allegria e spero che essa mi pervada in questa giornata iniziata con la paura. "Sparisci Mr. Intruso!" dico a me stessa: "oggi voglio sentirmi viva e tu resterai nel brutto sogno mentre io mi godo un nuovo giorno".
Vado in camera, devo fuggire da questa forza distruttrice, devo uscire dalla trappola della mia commiserazione e dal clima nefasto del sogno, adesso indosserò un vestito bianco bellissimo regalatomi da mia figlia Eva: eccolo! Lo levo dalla gruccia e l'appoggio sul letto. "D'accordo Mr. Intruso, ora tu stai nel tuo nascondiglio e io gioco con il nuovo giorno", sorrido di me stessa, della mia forza di giocare con il "nemico". Vado in bagno per farmi la doccia e getto la biancheria sporca nel cesto vicino: devo ricordarmi di attaccare la lavatrice più tardi.
Guardo fuori: il Sole, ora più vicino, colora con le sue linguette dorate alcune fronde degli alberi. Si dice che nei momenti di crisi si manifesti la nostra reale personalità. E in effetti è vero: in me stanno venendo a galla debolezze nuove ma anche forze sconosciute. Dopo il primo momento di shock, mi sono resa conto che, insieme alla depressione, all'apatia e ad una certa spossatezza, nasce il bisogno urgente di fare qualcosa: reagire! Più esattamente ho capito che "il fare", anche seguendo l’irrazionale, può aiutarmi: la sfida è trovare possibili soluzioni ai problemi che l’Intruso ha portato nella mia vita. Gli psicologi la chiamano resilienza ma è riduttivo: la mia vita è stanca, provata, ma l'altra metà di essa sta sperimentando un'energia forse inutilizzata sino ad oggi; ho deciso di confrontarmi con questa nuova vita, qualunque cosa accada. Questa "forza" forse proviene dall’essere madre e sposa, dal dare e ricevere amore: mi piace pensare che la mia debolezza di oggi sarà temporanea, andrà e verrà con l'umore. Per amore verso le mie creature e mio marito Carlo, che condividono il mio "sentire", sarò in grado di portare questo carico di paura, ansia, stanchezza e, quando questi demoni ritorneranno, gli contrapporrò la mia testardaggine, la mia voglia di pensare, creare, programmare. Ci saranno giorni "stanchi" ma ce ne saranno altri più forti nei quali recuperò tempo. Ecco! Mi serve tempo, me ne serve tanto! Ogni giorno attingerò ad esso pregando, piangendo quando mi sento debole, agendo e programmando quando le forze torneranno a vincere l'abulia. Mi aiuteranno le persone che amo, quelle malate come me delle quali mi pare quasi di sentirne il grido "forza! Dai!Combatti!", nonché tutto il personale del Businco sempre tanto caro verso di me.
A voi tutti oggi faccio una promessa: ce la metterò tutta! È il momento di agire. Non prendo più niente in modo superficiale. Sono preoccupata ma la vita è questa. Vado in camera indosso il bellissimo abito che ho lasciato sul letto, mi preparo a fare la spesa, voglio andare al mare, cucinare anche se le gambe hanno un passo incerto e la voglia è poca ma devo muovermi, perché la vita è movimento e come le ore che passano così anche ciascuna situazione cede il posto ad una nuova. E poi uscendo la sferzata del venticello, la gente multicolore, le conversazioni sul quotidiano mi assorbiranno e mi daranno energia. Di pomeriggio sicuramente dormirò ma la sera il bel tramonto marino non me lo perdo, mano nella mano con il mio uomo. Lo devo a chi mi ha spronato, lo devo a me stessa, vada come vada. Devo amore ai tanti che mi stanno aiutando e mi amano come sono. Grazie! Anch'io vi amo: voi siete le mie rose che continuano a profumare il mio inverno. Io sono una rosa che sta, pian piano, perdendo i suoi vellutati petali ma quelli rimasti sono tenaci, morbidi, profumati: una rosa rimane sempre una rosa …