Ritorna l’appuntamento del lunedì con l’emozionante rubrica curata dall'amica Fausta Giorgia Mascia

"Il tempo non aspetta nessuno. raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale, e diventa ancora più importante". A. Rimbaud (1854-1891)

Non è facile affrontare la malattia oncologica: ti conduce in un limbo spazio-tempo particolare nel quale molte persone ti vedono come malato altri invece più vicini al Divino si prendono cura di te, riconoscendo la tua dignità, o meglio la tua anima…

Pulendo il salone dopo due mesi di assenza la polvere è diventata talmente forte sui soprammobili che ho dovuto mettere i cristalli in lavastoviglie e lucidare, con limone e sale, l'argenteria. Le tovaglie copri-polvere erano quasi ispessite e ho dovuto lavarle due volte in lavatrice. La patina del tempo… Penso sia così anche su di noi: piccoli strati di polvere che tracciano rughe, solchi, ispessimenti. Velano la vista, il turgore della pelle, il bianco dei denti. Dai bulbi escono peli e capelli bianchi senza colore. Che fare per rallentarlo? Non starlo a guardare. Una spolverata e… via!

Guardando gli altarini di Dott. Macciò sempre diversi, lucenti, con fiori fucsia, bianchi e gialli e con statue della divinità nuove, ho capito che costruire ogni giorno uccide il tempo. Quelle ricostruzioni di pace sempre diverse dicono: "io ogni giorno sono"; ed è vero: il tempo, per comodità, lo abbiamo creato noi ma se ogni giorno fingiamo di essere pronti a vivere cose nuove, se costruiremo isole di pace con tante statue e fiori, se ci rinnoviamo…il tempo perderà il suo potere. Niente patine o spolverate dopo una bella doccia, un vestito pulito, angoli di pulizia mentale, fisica ed il tempo perderà il suo potere. Anche questo me l'ha insegnato Dott. Macciò. Il rinnovarsi ogni giorno nelle cose, nella persona. Gli devo veramente tanto! Fermiamo il tempo, questa parola astratta, levandogli ogni giorno patine scure, polvere lo vinceremo con le cose belle che faremo ogni giorno…