...Pensando

  • di Redazione
  • 18 Maggio 2020
  • I Mille Colori di Fausta

Nuovo delicato appuntamento con la rubrica dell'amica Fausta Giorgia Mascia che guarda fiduciosa al futuro dalla sua finestra

Nel pensare alla mia malattia è capitato che guardassi la tv: lo speaker ringraziava, a nome degli italiani, i medici e gli infermieri deceduti per il Covid-19.

Mi sono sentita in colpa perché, per la prima volta, realmente, concepivo che delle persone sane si erano immolate per curare degli ammalati gravi.

Mentre sono qui in poltrona e dalla finestra giungono i rumori attutiti e distanti nonché l'immagine di un cielo cupo, non certo primaverile, penso che comunque poter vedere queste cose sia una forma di ringraziamento a Dio che me lo concede.

Siamo finiti e bisogna accettarlo perché, come disse P. Borsellino parafrasando il "Giulio Cesare" di William Shakespeare, "se non hai paura muori una volta sola se invece ne hai muori tutti i giorni". Ebbene io ho capito questa lezione: ciascuno di noi nasce con il suo pacchetto che si scarta, piano-piano, come fogli di quaderno, ogni giorno ne strappa uno, per cercare il dono nascosto inconsapevole che il regalo tanto atteso è lo scartare; la grandezza della vita è nel considerare ogni giorno un dono di Dio e viverlo appieno, come viene, perché ci possono essere tanti fogli da strappare ma anche pochi eppure, in entrambi i casi, per ogni foglio, bisogna gioire e combattere.

Penso allo struggimento di una bellissima giornata di Sole, con il mare piatto oppure a una giornata piovosa con le onde del mare che fanno la cresta; penso alle colline, al vento che soffia e considero che tutti i giorni della vita sono una magia e, poiché la vita, sicuramente, è una magia con l'anima, ritengo sia inutile preoccuparsi del tempo e dello spazio invece è essenziale vivere il momento presente perché di questo, veramente, siamo padroni.

Non bisogna dimenticare che abbiamo avuto tanto e spesso siamo scontenti anzi dovremmo ringraziare per ciò che abbiamo avuto e continuiamo ad avere. Qualità della vita e non quantità; serenità nell'affrontare la giornata pensando che noi siamo quello strato di umanità che è nato dall'uomo di Neanderthal. Strato su strato e, volutamente, altri uomini oggi più evoluti vivono il loro tempo: questi uomini siamo noi. Lasceremo, a suo tempo, il nostro strato perché altri lo occupino e la razza si faccia più evoluta, questo è il gioco della scienza e della verità a cui non possiamo sottrarci. Forse per questo smettiamo di pensare a lungo termine e viviamo felicemente la quotidianità che ci viene data. Altrimenti non è possibile perché, che ci piaccia o un no, questo è quanto il tempo mette a disposizione di ciascuno di noi. Vivere, credere ed essere nel momento. Il futuro non è mai sicuro per nessuno ma esiste e bisogna credere che anch'esso ci appartenga ed essere felici di disporre delle tre possibilità della vita: io ho già vissuto il mio bellissimo passato, vivo il presente e aspetto con trepidazione il futuro…