L'usignolo

  • di Redazione
  • 21 Ottobre 2019
  • I Mille Colori di Fausta

Ritorna l’appuntamento del lunedì con l’emozionante rubrica curata dall'amica Fausta Giorgia Mascia

A casa da sola, non riesco a fare niente e scivolo in uno stato d'animo di tensione e impazienza tipico di coloro che aspettano, con paura, un responso. Non sto ferma: mi sposto da una stanza all'altra guardando dalla porta finestra nell'oscurità della sera inoltrata. Aspetto l'esito della RM e con esso, forse, molte cose cambieranno in meglio per me (se fosse fausto). Cerco di cantare per esorcizzare la paura e l'ansia mentre sto smistando i capi autunnali per sostituirli a quelli estivi ma, da quando ho fatto la chemio, la mia voce si è arrochita.

Quand'ero ragazza cantavo molto bene tant’è che feci parte di un complessino: Gli arcangeli. Avevo una bella voce coltivata, intonata grazie alla chitarra di signor Costa, amico di famiglia che mi insegnò a seguire il ritmo. Mi chiamava "l'usignolo", ora mi definirebbe una "cornacchia". La mia voce è cambiata, come altre cose, ma io canticchio lo stesso e solo per me, stavolta. Considero che tanti miei amici/che cari/e, che mi chiamavano l'usignolo, se ne sono "andati" ma io, anche se canto come una cornacchia, resisto e duro. È un vivere non facile ma piacevole lo stesso perché vedo, sento, ascolto, leggo, scrivo e sono autonoma anche se, per gli spostamenti, uso la gruccia o il braccio di mio marito. Sì! Sono sull'albero, "anziana cornacchia" che canta pensandosi usignolo e per magia, per alcuni momenti, il mio timbro è bello, chiaro, forte come un gorgheggio di vittoria che giunge a tutte le mie amiche/ci "andate/ti", filtrato dal mare e dal cielo. È cristallino e, di lassù, gorgheggiano con me tutti i cari e gli amici e io, "cornacchia sull'albero", ridivento "usignolo" per loro e per me e, sorrido... Sorrido alla vita e alla speranza che come uno scudo mi proteggono. Ciao amiche/ci mie/i! Il sorriso è tornato come la voglia di fare. Grazie!