Gli scherzi dell'anima
- di Redazione
- 28 Gennaio 2019
- I Mille Colori di Fausta
Ritorna il consueto e profondo appuntamento del lunedì con la rubrica "I Mille colori di Fausta" curata dalla nostra amica Fausta Giorgia Mascia
Vi ricordate il dio Pan, metà uomo e metà caprone, che compariva all’improvviso sul cammino altrui, suscitando un terrore improvviso per poi scomparire velocemente? Ecco io adesso mi trovo faccia a faccia con lui: il panico. Il battito del mio cuore aumenta, sento un intorpidimento degli arti ed una grande paura m'invade.
Quando ero giovane c'era una sorta di rito che accadeva una volta al mese: mi trovavo in situazioni difficili o per il lavoro, o per i figli, o per alcuni rapporti interpersonali. Mi ricordo seduta al tavolo di cucina con mia madre e mio padre che mi facevano piano piano riacquistare fiducia nelle persone, nei fatti ma soprattutto in me stessa. In memoria di ciò ora mi trovo accomodata al tavolo, con la stessa grinta, decisa a scrivere il mio sentire quasi che questo foglio bianco fosse una persona intenta ad ascoltarmi. Mi viene in mente la storia di un re che aveva fatto mettere un tamburo all'ingresso del suo castello: chi batteva un colpo su quel tamburo veniva ascoltato da un maestro che riportava la lamentela al sovrano il quale si attivava per risolvere il problema. Ecco oggi io sono così: scrivo una lettera ai miei morti, ai miei santi, al mio Dio nella quale racconto le mie disgrazie e aspetto delle risposte attraverso questo dialogo interno tra me e una pagina bianca che non è altro che un uno specchio …
Vi domanderete di che cosa ho paura ed io inverto la domanda: di cosa non dovrei avere paura? Attualmente sono in cura chemioterapica e ho letto diversi articoli sul temibile carcinoma ovarico: non posso sicuramente sottovalutare il pericolo ed oggi mi preoccupo anche per mia figlia stante la probabilità di una componente genetica nel suo DNA. In questo momento in cui avrei bisogno di serenità questo Dio pagano e giocherellone viene a spaventarmi, pensandoci bene poiché Pan significa "colui che fa prosperare" dovrei capire perché ha deciso di giocare proprio con me: per ora il timore è ancora forte ma ho speranza che a breve riuscirò ad ascoltare quelle parole che fino ad ora non ho voluto sentire …