Gli effetti collaterali

Gli effetti collaterali

  • di Redazione
  • 29 Giugno 2020
  • I Mille Colori di Fausta

Nuovo appuntamento con la rubrica curata dall'amica Fausta Giorgia Mascia che ci racconta come ogni volta si riesca a trovare pace nella serenità della famiglia

Capita così, all'improvviso, che una mattina mi sveglio con un gonfiore sotto la mandibola e un forte tremolio in tutto il corpo: inutile dirvi che ho pensato al peggio.

I miei familiari cercavano di sdrammatizzare dicendomi che forse era un possibile effetto collaterale della terapia pur tuttavia io ero terrorizzata.

Unica soluzione, per conoscere la verità, era sottopormi a visite e controlli e così io e mio marito Carlo ci siamo trasferiti a casa di Eva e Mauro, in modo da evitare il viaggio e le difficoltà di esso.

L’abitazione di mia figlia è la mia seconda casa e mi ricorda le dimore americane che si vedono nei film. Il suo giardino getta un'area che fa da spartitraffico tra il mondo caotico di fuori (il centro di Cagliari) e quello serafico di dentro, verde e ricco di cinguettii. È come stare in un oasi nel deserto senza avere il fastidio degli animali.

In questa piccola oasi, per la prima volta dopo diversi mesi, io ho potuto passeggiare in tranquillità con mio marito senza temere i miei limiti e le distrazioni degli altri, nonché stare seduta alla luce del Sole per leggere un libro o conversare con i miei cari mentre due corvi curiosi ci spiavano dal tetto della casa.

La vita di mia figlia aiuta la mia ottundendo l'assenza di sogni e le difficoltà del quotidiano perché io vivo in quello che fa lei.

Questa mattina mi sono svegliata stanca e malinconica, ma mio genero Mauro con il suo fare tipicamente romano, mi ha regalato il sorriso: ora lui e mio marito Carlo si accingono ad arrostire mentre io ed Eva siamo sdraiate nel letto matrimoniale a guardare una serie televisiva nel megaschermo che domina la parete.

Devo molto al mondo affettivo che mi circonda: grazie a esso mi immergo in realtà passate che mi distraggono dal mio vivere incerto e non facile.

Ieri mentre mi preparavo per recarmi in ospedale ho notato tutti i lividi disseminati sul mio corpo, segni esterni di infusioni, prelievi, iniezioni di liquidi di contrasto eccetera; oggi mentre detto questo racconto a mia figlia e sento in cucina suocero e genero scherzare mi sento provata dalla passata paura e dalle visite mediche effettuate ma una grande serenità e un senso di gratitudine regna nel mio cuore: niente di grave, solo effetti collaterali, passeranno.

"Sia benedetto Dio che non ha respinto la mia preghiera, non mi ha negato la sua misericordia" (Salmo 66)