La storia di Stella e della sua supermamma

La storia di Stella e della sua supermamma

  • di Redazione
  • 15 Maggio 2019
  • Testimonianze

Stella Cusani condivide con noi, superdonne come le piace definirci, la testimonianza ricca di forza e coraggio della sua super mamma!

Tutto è incominciato ad ottobre 2018, esattamente un mese dopo il mio matrimonio.  Mia madre è una donna forte, iperattiva, con doppio lavoro e sempre sorridente, aiuta sempre tutti soprattutto me che sono mamma e neo sposina da qualche mese e lei sempre sorridente non appena ha un minuto libero corre per aiutarmi. Mia mamma è davvero un'eroina, corre su e giù senza sosta per accontentare tutti, lei è una oss, vede la sofferenza negli occhi degli anziani e gli sta vicino nei loro ultimi giorni, lei che non sa dividere il lavoro dalla sua vita privata ed ogni volta che una nonnina o nonnino (cosi gli chiama lei) ci lasciava, piangeva come se rivivesse la morte di suo padre, morto a circa 50 anni con cancro polmonare... ma non è stata la malattia ad uccidere mio nonno... No un infarto! Non sopportava la chemio, già, una chemio sperimentale 28 anni fa... Si provava e su di lui quella prova è stata fatale. 
Quindi lei costretta a diventare una donna ad appena 22 anni con due figlie e senza più il suo adorato papà, ha conosciuto sin da subito la sofferenza e il dovercela fare da sola, ed è per questo che aiutava tutti quelli che avevano bisogno di lei forse perché lei per prima sapeva cosa voleva dire ritrovarsi sola.  Mi ricordo che si arrabbiata con i figli che abbandonavano i suoi amati nonnini, perché lei avrebbe pagato oro per stare con il suo babbo anche solo un minuto.
Ma adesso voltiamo pagina ed arriviamo ad oggi, mia madre è sempre a dieta e allegra solare ed iperattiva, decidiamo di andare in Spagna tutti insieme, e qui lei mi dice di sentire un lieve mal di pancia dopo aver bevuto il latte, gli dico che è normale visto che lei beve sempre latte senza lattosio! Gli dico sarà perché non sei più abituata, lei annuisce prende un buscopan e tutto passa. 
Rientriamo dalla Spagna, lei decide di andare a fare il pap test, erano passati 2 anni e lei che si curava e controllava spesso va come sempre a controllarsi. 
Lì confida all'ostetrica di sentirsi ultimamente un po gonfia, l'ostetrica le consiglia di andare a fare una visita ginecologica ma senza fretta. 
Le fa varie domande, se ha perdite di sangue lei risponde di no, come va il ciclo, e lei risponde regolare e puntualissimo come un orologio svizzero, allora l'ostetrica le dice che potrebbe essere che stia andando in menopausa. Così, rincuorata, ritorna a casa, ma lei super scrupolosa non poteva ignorare il consiglio di una visita ginecologica. Così, quel pomeriggio insiste che le prenoti la visita da un ginecologo, io minimizzo, le dico di stare tranquilla che se fosse una cosa grave l'ostetrica glielo avrebbe detto. 
Ma lei insiste ed allora le dico se proprio devi fare una visita vai dal primario, bravissimo, sicuramente sarà super scrupoloso.  Passano i giorni ed arriva a fare la visita, visita completa il medico le dice che deve controllarsi e operarsi per un fibroma molto grande.
Così il giorno dopo si ricovera, io come sempre informandomi su internet minimizzo, le dico che non è niente che tante donne si operano per fibroma molte in laparoscopia, ma lei sembra preoccupata, io non do peso alla sua preoccupazione perché mia madre è un po' ipocondriaca, quindi per lei ogni intervento era una condanna nella sua testa.  Seguono visite in ospedale, tac, prelievi ecc.. tutto in silenzio, nessuno che ci prospettava nulla.  Arriva il giorno dell'intervento, il 6 Dicembre, San Nicola il nostro santo patrono, io ero a casa con mio figlio e mia sorella in ospedale con mio padre, l'attesa è lunga e snervante, io prego affinché tutto vada bene. Improvvisamente mia sorella mi chiama, in lacrime, distrutta, il mio cuore è a mille penso che mia madre non ci sia più o che qualcosa sia andato storto, escono le parole, il medico ha detto che mamma ha un cancro molto esteso, deve fare la chemio, dobbiamo aspettare l'esame istologico. Cosa? 
Io nella mia vita non avevo mai sentito queste parole, ma poi mia madre? Che il giorno prima correva a destra e a manca, non fuma, non beve , non mangia carne, come è possibile che abbia un cancro? 
Scoppio in lacrime per me la parola cancro è sinonimo di morte nella mia testa.  Corro in ospedale mi ostino a voler capire perché nessuno ci avesse prospettato nulla, trovo il chirurgo, gli chiedo spiegazioni,mi fa accomodare e lui senza troppi giri di parole mi dice,
"hai la fede al dito, quindi non sei una bambina ti dirò tutta la verità senza filtri, la situazione si mamma è grave, ha un cancro che gli schiaccia l'utero, l'ovaio, l'ultimo sigma dell'intestino, ha l'ascite nel addome ed in un polmone, l'intestino è ostruito". Io allora riesco a sbiascicare qualche parola: "Perche' dopo la tac nessuno ci ha detto niente?" 
"I medici preferiscono aspettare prima di dire"
"Ma noi ora come le diciamo che deve fare la chemio?"
"Glielo diremo noi al momento opportuno"
"Dottore la situazione è grave?"
"Si molto grave. Aspettiamo l'istologico" 
Esco dalla stanza con il cuore a pezzi. Corro da mia madre e lei inerme non riesce a parlare, piange dai dolori e vomita continuamente. 
In quel periodo tra lacrime, e lunghe telefonate tra me e mia sorella, tra ricerche ed attesa, tra mille problemi post operatori, arriva l'istogico. 
Cancro ovarico 3°stadio, ascite addominale. Cancro ovarico? Scusate ma io fino ad allora conoscevo quello all'utero ma all'ovaio non l'avevo mai sentito. Leggo su internet 4° causa di morte, subdolo si scopre sempre troppo tardi. Nella mia testa mille domande, leggo che le aspettative di vita a 5 anni sono al 30% per chi lo scopre al 3°stadio.
Ma allora perché non se ne sa ancora così tanto, perché non esiste prevenzione come per il cancro al seno o all'utero? Un tumore così devastante e diffuso lasciato in sordina.
Mia madre nel frattempo si rimette ed allora gli spieghiamo che ha bisogno di fare la chemio. Lei annuisce, non piange non si dispera, niente di niente accetta subito con forza. 
Ritornando a casa intanto si avvicina il Natale, triste ed insensato, provavo quasi fastidio per la gente allegra e spensierata ed io invece non ho fatto neanche l'albero; non ne avevo voglia, mi sembrava controverso fare qualcosa di bello con un cuore a pezzi. 
Intanto le ricerche continuano e mia mamma tra dolori, terapie ed entrare ed uscite dall'ospedale piano piano si sente meglio. Passa il Natale e tutte le altre feste, chiaramente passate con lei, che nonostante il dolore aveva già addobbato tutta casa. Arriva alla sua prima chemio pochi effetti collaterali, poi velocemente la seconda, i capelli cadono e lei diventa sempre più forte, e lì andiamo in visita privata da un importante medico tra le varie ricerche avevo sentito parlare di test genetico e protocolli chemio, volevo conferma se mia madre stesse facendo tutto bene, così le consiglio di fare una visita da questo dottore per avere conferma. 
Lui la visita, e li tra le nostre mille paure ci dice che la massa si è rimpicciolita da 8cm a 3cm, l'ascite è sparita e le ostruzioni non ci sono più. Finalmente un po' di speranza per noi. Con tanto entusiasmo arriviamo e all'intervento. Otto ore, otto lunghissime ore. Esce il medico, intervento risolutivo.
La mamma era già pulita, era rimasta una massa piccola sull'ovaio destro, abbiamo tolto le ovaie, l'utero, l'appendice, abbiamo salvato l'intestino e ripulito la milza per maggiore sicurezza, ora ha lo 0% di residuo, è stato un interventone ma almeno visibilmente abbiamo tolto tutto. Lo confermano la tac e i marker tumorali sono scesi nella norma.
Il giorno dopo voleva già alzarsi.
Ora mia madre sta bene e tra poco ricomincia con la chemio altri 3 cicli da protocollo iniziale. Poi prenderà un medicinale biologico, e farà il test genetico. 
Ci hanno detto che i primi due anni sono ad alto rischio di recidiva ma ci hanno rincuorati che mia madre ha risposto molto bene alla chemio, quindi per il momento va bene così. Al momento non vogliamo pensarci. In un mare di tempesta è arrivato finalmente il sereno, lei sta bene, noi stiamo bene, già noi figli a cui nessuno pensa ma che siamo piccoli saltelli che devono nascondere il dolore a cui nessuno pensa. 
Oggi va bene così lei è felice e forte, e sana per ora ha vinto una battaglia e speriamo anche la guerra. 
Abbiamo consapevolezza e viviamo con i piedi per terra, ma al tempo stesso con la speranza nel cuore di poter sperare di avercela fatta, almeno per ora. 
Mia madre, la mia guerriera sarà ancora con me... di lei ho bisogno e forse lei lo sa ed anche per questo lotta. 
Oggi è diventata vegetariana, è più magra, senza capelli ma bellissima, lei sarà sempre la mia roccia, lei che si è aggrappata alla vita con le unghie, Lei dice di non essere forte ma per me è la donna più forte che esista.  Questa malattia mi ha fatto conoscere tante donne forti, mi ha fatto conoscere tanti ciarlatani ed infine mi ha fatto conoscere il vostro progetto che mi ha aiutato tantissimo a conoscere tutto ed ad affrontare tutto consapevolmente.
Ora so che si può vincere, che il cancro non sempre è una condanna a morte, non voglio cantare vittoria per paura di un'altra batosta, ma al momento abbiamo vinto noi, e questo messaggio e per tutte voi grandi donne... lottate, perché oggi la scienza ha fatto passi da gigante e il mio augurio è che tutte voi possiate presto guarire, lottate, per la vostra famiglia, i vostri figli, per voi, per la vostra vita perché siete forti siete delle super donne.