Lo shopping continua

Lo shopping continua

  • di Redazione
  • 28 Maggio 2019
  • Rita, poesie e non solo

Ritorna il martedì che porta la firma di Rita Meleddu, un altro imperdibile racconto

Se fare la spesa al supermercato col marito è difficile, fare shopping con lui è anche peggio. Quando mi occorre qualcosa di nuovo, che sia un abito, scarpe o biancheria intima, mio marito assume subito la faccia del condannato al patibolo, anzi se venisse condotto al patibolo avrebbe un'aria più allegra. Prima domanda: "Ma ti serve davvero? Hai tanti vestiti..." Uno, i vestiti sono sempre pochi, a noi donne non bastano mai, due, quelli che ho non mi piacciono più o non mi stanno. E poi: "Hai tanti vestiti ma indossi sempre le stesse cose!" Qui non posso dargli torto, indosso sempre gli stessi capi, quelli più comodi e ai quali sono affezionata, così gli altri abiti rimangono appesi nell'armadio, dove nel frattempo passano di moda. Mio marito prima tenta di mediare: "È proprio necessario andare a comprare?" Riparte con la solita tiritera che abiti ne ho tanti, poi però si convince e dice: "Però solo cinque minuti perché a me non piace aspettare nei negozi!" Evito per quieto vivere di ricordargli che a lui non piace aspettare da nessuna parte, non solo nei negozi, e finalmente ci rechiamo nel negozio scelto. Naturalmente cinque minuti non mi bastano neppure per scendere dalla macchina, entrare nel negozio e salutare, ma gli faccio credere, sì, credici, che farò veloce. A questo punto inizia la scelta, mi segue sempre con la faccia triste di chi ha il morto davanti, e io comincio a guardare e valutare. Per prendere tempo gli chiedo se ha bisogno di qualcosa, ma lui non ha mai bisogno di nulla e poi capita che quando siamo a casa dica: "Non so cosa mettermi!"

Intanto continuo a guardarmi intorno e adocchio qualcosa che mi piace, a questo punto aspetto che si liberi una commessa per aiutarmi a scegliere e a misurare. Lei mi consiglia questo e quello,  e torna verso di me con le braccia cariche di abiti. Mio marito se è in vena mi dice: "Provali tutti!", altrimenti :"Li devi provare tutti?". Devo dire a onor del vero che non amo neppure io fare shopping, mi stufo subito, mi piacciono diverse cose ma non so decidermi, e di questo mi piace il modello ma non il colore, questo lo vorrei più lungo, questo invece più corto ecc. Inizio a provare e esco per farmi vedere da mio marito che ha l' occhio meno vigile di un pesce lesso e che, sia che esca nuda dal camerino, sia che esca paludata dentro uno scafandro dice: "Ti sta bene!". Secondo lui mi sta bene tutto, tutti i colori e tutte le taglie delle quali non ha nessuna idea, e se per lui Vesto una 40 o una 46 non trova differenza. Di minore aiuto sono le commesse, ma già, loro sono messe lì per vendere, potendo ti vendono persino l' aria fritta, se poi si accorgono che un capo d'abbigliamento ti piace particolarmente cercano di fartelo comprare a tutti i costi, se te lo senti stretto e non c'è la taglia più grande, naturalmente dicono che va bene lo stesso,  la stoffa cede, viceversa se ti sta grande, non bisogna preoccuparsi che al primo lavaggio si stringe. Peggio va con le taglie raggruppate, ormai nessuno sa che taglia ha. Io ho sempre portato la 44, se aumento di peso come è successo ultimamente allora voglio la 46, ma non possono dirmi che certi abiti vanno bene sia per chi veste la taglia 44 che per chi veste la 46. Avrete notato che anche per le calze è così. Compro le calze per marito e figli e preferisco sempre comprare calze che hanno la taglia singola piuttosto che raggruppate. Recentemente sono cascata nelle taglie raggruppate e ho comprato delle calze che non stanno a nessuno. Erano calze che andavano bene a chi calzava dal 39 al 45. Mio marito calza il 41, un figlio 43 e l' altro 45. Morale, ho buttato soldi inutilmente e le calze sono conservate nell'armadio. Come delle calze possano andare bene per piedi piccoli e grandi è un mistero che conosce solo chi le fabbrica. Comunque continuo lo shopping, prima di decidere provo alcuni modelli prima di trovare quello che mi sta bene, mio marito ha ora un' aria avvilita e sbuffa più di un treno in salita però povero, continua a dirmi che mi stanno bene tutti e di comprarmi quello che mi piace di più. Questo lo so anch' io ma vorrei un suo parere, a questo punto mi fido più della commessa che, come già detto, se non stai attenta ti vende tutto il negozio, appendini e manichini compresi!  Ecco, ho scelto, ora vado alla cassa, pago e me ne torno a casa, sono soddisfatta di me. Ho comprato solo quello che mi serviva. Sto per salutare la commessa e ringraziarla del suo aiuto ( capirai!), ma lei se ne esce con un : "Le serve altro? Non vuole abbinare una bella giacchina o un giubbino?" Ebbe' certo che lo voglio abbinare, ma non voglio spendere oltre e cerco con lo sguardo mio marito. Ora nei suoi occhi la rassegnazione, perché lui sa già che dopo la giacchina, sarà la volta delle scarpe, della cintura, della borsa e di quant'altro altro offre il negozio. Quando finalmente dopo ore lasciamo il negozio mi fa: "Meno male che dovevi fare in 5 minuti" ed io: "Quello l' hai detto tu!" Morale, uomini non credete alle vostre mogli o compagne o fidanzate o amiche o alle donne in genere quando vi chiedono di accompagnarle a fare shopping dicendo che impegneranno " solo" 5 minuti, perché non è vero!