Il Coronavirus e gli esami rinviati

Il Coronavirus e gli esami rinviati

  • di Redazione
  • 28 Luglio 2020
  • Rita, poesie e non solo

La nostra Rita Meleddu continua a raccontarci le sue peripezie mediche durante questo periodo segnato dal Covid-19

Il Coronavirus come ben sappiamo, ha fatto molti danni, non è finita ancora, e mi sa che dovremmo aspettarci anche se spero di no, un'altra ondata. I contagi seppur in tono molto minore rispetto ai primi mesi della comparsa del virus, sono nuovamente in aumento, questo fatto dovrebbe incutere paura; perlomeno non adagiarsi, e stare sempre in allerta indossando sempre la mascherina e non tenerla appesa al collo come una collana, igienizzare spesso le mani e rispettare le distanze sociali.  Molti non temono il virus, addiruttura ne negano l'esistenza e continuano a incontrarsi con amici e parenti, che è una cosa lecita per carità, non adottando però le misure di sicurezza, che quantomeno limitano l'avanzare del virus. Purtroppo come già detto, il Covid ha fatto tantissimi danni in termine di vite umane, di danni economici, e di danni a livello di esami e visite mediche rinviate o addirittura annullate nell'attesa che la situazione migliorasse e poter tornare a lavorare a pieno regime. Così anche per i malati oncologici, almeno all'Oncologico di Cagliari  dove sono in cura, sono sempre state garantite le terapie salvavita, come le chemio, ma sono state appunto rinviate le visite di controllo se non urgenti, e altri esami.

Avevo fatto come mio solito l'ultima TAC a dicembre, in uno studio convenzionato di Cagliari. I primi anni della malattia facevo la tac nel nostro ospedale, poi visti i tempi lunghi d'attesa e sapendo bene che non ci sono solo io, il nostro ospedale serve non solo pazienti ricoverati giustamente, ma tante altre persone che devono fare una tac per i motivi più svariati, non necessariamente oncologici, per cui vedendo che era sempre più difficile per me riuscire a fare una TAC in ospedale, ho optato per uno studio che garantiva l'esame anche se non in tempi brevissimi, inoltre aveva un macchinario a detta di tutti, molto efficiente, così ormai da almeno 7 anni, faccio le TAC sempre in questo studio e mi sono sempre trovata bene, anche con i tecnici che effettuano l'esame. Speravo di poter fare la TAC nuova ancora lì e invece...
Dicevo che ho fatto l'ultima tac a dicembre; ho lasciato passare uno o 2 mesi prima di richiederne un'altra. Anche nello studio nel quale eseguo l'esame talvolta hanno lunghi tempi d'attesa; per cui a un certo punto richiedo l'impegnativa alla mia oncologa e poi telefono allo studio per prenotare.  In questo modo, mettiamo il caso che faccio una TAC a dicembre, prenoto l'altra a febbraio, so già che verso maggio/ giugno farò la nuova, e così riesco a fare la TAC ogni 6 mesi più o meno. Questa per tanti anni è stata la frequenza delle mie tac, molte amiche metastatiche fanno esami molto più ravvicinati, ricordiamoci però che TAC meno se ne fanno, meglio è perché sono sempre tante radiazioni, solo che quando servono bisogna farle.

Dopo aver fatto la TAC di dicembre che mostrava presenza di malattia in diversi punti, oltre quella già presente che basta e avanza, bisognava necessariamente rivalutare a breve, anche in considerazione del fatto che a metà marzo sono stata ricoverata per insufficienza respiratoria globale, e tanto altro aggiuntosi nel frattempo. Per farla breve, sono mesi che sto sempre male, anche se io sono testarda e non mi arrendo, ma le cose non sono messe bene. Vabbè faccio una tac poi vedremo... Si, faccio una tac, ma dove? Naturalmente telefono immediatamente al noto studio; mi armo di pazienza perché so che anche se riesco a prendere la linea, dovrò aspettare molto prima di poter parlare con chi si occupa delle prenotazioni, ma non posso mollare, se chiudo la telefonata chi li prende più poi? Alla fine la mia pazienza è premiata, mi risponde una ragazza e attendo che verifichi le date possibili e mi dica quando potrò effettuare l'esame. In genere devo attendere un paio di mesi e mi va benissimo nonostante sappia che la mia malattia è in progressione, ma non devo guardare tanto per il sottile, in tempi di Coronavirus con tutti i ritardi e gli annullamenti di esami che ci sono stati, qualsiasi data va bene. Si va bene pero...
Erano i primi di marzo e mi aspettavo di dover fare l'esame a giugno più o meno e invece con mia grande sorpresa la ragazza mi dice che il primo posto disponibile è il 20 ottobre. Il 20 ottobre, domando? Come faccio, la mia malattia è in progressione non so neppure se ci sarò a giugno (e ancora non lo sapevo), figuriamoci a fine ottobre. Cerco di convincerla a trovarmi un posticino prima, ma lei giustamente mi fa presente che tutti hanno urgenza e hanno aspettato tanto per prenotare. Alla fine tengo quella data, meglio che niente, poi chi vivrà vedrà...

Naturalmente mi attivo immediatamente per trovare altrove un posto per poter fare la TAC; ma nulla, tutti a causa del Coronavirus, o non stanno per il momento effettuando esami oppure hanno subito forti ritardi, e quindi niente. Ma l'arrendersi subito non fa parte del mio carattere, devo trovare il modo di fare la TAC e la farò. Lascio passare qualche giorno, poi telefono al CUP, non si sa mai...
Attendo un po' al telefono, poi mi risponde un ragazzo gentilissimo che capita la mia situazione si attiva immediatamente per cercare di aiutarmi. Gli dico subito che qualsiasi posto va bene, non m'importa la distanza, ma nulla, nessun posto libero, prova a vedere persino nelle prenotazioni dello studio dove mi reco di solito e dove avevo prenotato, non si sa mai, magari nel frattempo si è liberato un posto, e invece nulla... E allora mi consiglia di telefonare nuovamente al CUP dopo qualche giorno.  Faccio così, ma nulla, riprovo dopo altri giorni, niente; sembra assurdo, con tanti ospedali e studi privati convenzionati, che fanno esami radiologici, non trovare un posticino. Mio marito si reca persino al CUP presente all'Oncologico, ma nulla, niente da fare. Ok dico, aspettiamo ottobre, io sono disposta ad aspettare, vediamo se aspetta la malattia... Poi un giorno parlando con la mia oncologa, mi consiglia di provare a chiedere alla Clinica Sant'Antonio di Cagliari, perché in genere hanno tempi brevi.  Non mi piace quando ho un'opportunità porre tempo in mezzo, così il giorno dopo ci rechiamo direttamente in Clinica senza cercare neppure di telefonare, e con mia grande sorpresa riesco a prenotare la mia tac per i primi giorni di luglio, dunque con grande anticipo rispetto all'altra prenotazione.

Mi attivo subito  per disdire la precedente prenotazione, e confermo quella della Clinica. Il viaggio fortunatamente  non è stato inutile, anzi ha dato i suoi frutti. Ero però ancora incerta, non avevo mai fatto in tanti anni esami in luoghi diversi, ed ero un po' perplessa. Ero in un certo senso abituata sia a fare l'esame nello stesso posto, con gli stessi tecnici, e con lo stesso macchinario e mi chiedevo: "come sarà farlo qui?" Ormai non mi restava che attendere pochi giorni e avrei saputo. Finalmente il gran giorno arriva, e noto subito l'estrema puntualità nei tempi previsti.  Alle 10 dovevo fare la TAC? E alle 10 stavo entrando! Un tecnico e una dottoressa gentilissimi mi hanno accolto, il macchinario mi è sembrato ma sicuramente è così, molto moderno, sapete che alcuni ospedali hanno macchinari che sono veri e propri residuati bellici, e l'esame si è svolto molto serenamente. Un particolare non da poco, ho avuto il referto in soli 2  giorni. Mi aspettavo uno scempio generale, addiruttura per la prima volta ho aperto e letto la TAC dopo alcuni minuti e non immediatamente, poi ho preso coraggio e ho letto, sono del parere che le cose le devi sapere per affrontarle. È vero, c'è tanta malattia, anzi c'è tutta, e se n'è pure aggiunta, ma come detto mi aspettavo peggio. Dirò di più, mi sembra quasi bella, vabbè io non faccio testo, trovo sempre il bello delle cose, ma così facendo riesco a vivere meglio. Come vedete, e non solo nel mio caso, il Coronavirus ha creato disagi, ma gli voglio dire una cosa: "caro Coronavirus, hai cercato di mettermi in tutti i modi i bastoni tra le ruote, ma non ci sei riuscito, l'esame l'ho fatto, e sono pure contenta, tiè!!!"