Crederci sempre

Crederci sempre

  • di Redazione
  • 30 Luglio 2019
  • Rita, poesie e non solo

Speranza e ottimismo accompagnano il nostro martedì grazie al racconto di Rita Meleddu per la  rubrica "Rita,poesie e non solo"

Le mie cure, come ben sapete, sono molto forti. Non sono l' unica a eseguirle e dunque non ho nulla di speciale; solo io stessa mi stupisco di quanto stia resistendo. Sono ormai quasi 10 anni e mezzo di cure ininterrotte, credo che terapie così forti stroncherebbero anche un elefante. Non sono poi solo le terapie ad appesantire la situazione, ma il continuo stress a cui sono sottoposta: ogni cura deve essere valutata, verificare se sta funzionando, e allora esami su esami, tac, risonanze, ecografie, radiografie e tanto altro. È pur vero che gli esami non finiscono mai, vanno fatti, anzi bisogna ringraziare il fatto che ci siano  altrimenti chi fa le cure non saprebbe cosa succede all' interno del proprio corpo. Certo è anche vero che ciascuno di noi ha sentore di ciò che sta avvenendo dentro di sé, e dunque se una tal cura sta dando i suoi frutti o meno, ma allo stesso tempo è giusto verificare e controllare.

Terapie forti dicevo, mi pare di averlo raccontato altre volte, ho fatto tanti tipi di chemio, talmente tante, che ho finito quelle a mia disposizione e sto riiniziando dalle vecchie chemio, nella speranza che il tumore regredisca almeno un pochino o rallenti la sua corsa che so già, a un certo punto diverrà inarrestabile, e allora nulla potrà intralciarlo, ma per il momento si cerca in tutti i modi di ostacolarlo. Quando sento la mia amica Enza, diciamo sempre ed è vero per le malate croniche come noi, in cura da tantissimo tempo, che qualche terapia ci sarà sempre; anche una vecchia, come sta succedendo a me e a molte come me, ma sarà il nostro corpo a non poterne più e a dire basta. Quando questo succederà nulla potranno medici e cure, il corpo ormai stanco e debilitato rifiuterà tutto e vorrà solo essere lasciato in pace. Non ho un' autostima elevata, anzi ce l' ho proprio bassa, però mi riconosco una notevole forza di volontà e ottimismo che mi fanno andare avanti e danno tanta fiducia nelle cure che faccio. Quando sto un pochino bene, mi pare addirittura  di non essere malata, poi tornano i malesseri e mi ricredo, salvo però sentirmi sana quando sto di nuovo meglio. Tutte le terapie, chemioterapiche, ormonali, ecc. danno effetti collaterali differenti. Senza riepilogare tutto ciò che può fare una determinata cura, dirò solo che la chemio che faccio attualmente e della quale sono arrivata al decimo ciclo, ha avuto su di me ogni volta effetti diversi. Faccio un esempio, il penultimo ciclo è stato molto duro. Ma perché? Innanzitutto dopo ogni ciclo, a distanza di 48 ore, faccio una puntura che stimola il midollo a produrre i globuli bianchi, in modo che al momento dell' infusione seguente i globuli bianchi siano sufficientemente alti da consentire di fare un altro ciclo di chemio. Questa punturina innocente, stimolando il midollo produce tanti effetti indesiderati, ma credetemi, almeno nel mio caso, molto forti. Possono andare dalla febbre alta, alla nausea, all'indolenzimento e dolore ai muscoli e alle ossa e tanto altro. La penultima volta, dunque, complice la chemio, la puntura e il caldo torrido e atroce, sono stata uno schifo, non dirò altro. Questa volta e dunque 2 o 3 giorni fa, ancora effetti e sintomi diversi.  Ho cominciato a stare male già il giorno seguente l' infusione, cosa rara per me, che in genere sto male 2 giorni dopo. Per domenica stenderei un velo pietoso, siamo andati a fare un giro al mare sebbene stessi male, ma al rientro a casa ero ridotta peggio di uno straccio, non mi sono neppure cambiata, e sono rimasta buttata sul divano per ore ed ore. Un altro effetto che hanno su di me le cure sono forti crampi ai piedi e alle gambe, ma doloroooooosi, e li sento soprattutto la notte a letto e al mattino appena mi sveglio. Saranno almeno 2 mesi che ci convivo. Pensate che le dita dei piedi si dividono tra di loro, quasi a formare la lettera "V", e rimangono così a lungo, completamente tesi verso l' alto, come se qualcuno mi prendesse le dita dei piedi e me le tirasse forte verso di sé. I crampi colpiscono tutto il piede, poi passano a uno o a entrambi i polpacci. Si vede proprio il muscolo contratto, e rimane così nonostante lo massaggi, un dolore che non vi dico. Oggi, cosa che non succede mai, a causa dei crampi che non mi davano tregua e dei dolori lancinanti, ho dovuto suonare il campanello che ho vicino al letto per farmi aiutare da mio marito a sollevarmi dal letto. Ero tutta indolenzita, dalla testa ai piedi e non riuscivo a girarmi, tanto meno ad sollevarmi. Mio marito è accorso subito preoccupato e quasi stravolto mi ha chiesto: "Cos'hai? Stai male?" E io: "Non riesco ad alzarmi, per favore aiutami!" Con un po' di sforzo e il suo aiuto sono riuscita ad sollevarmi; ma mancava solo che scricchiolassi, emettevo un "ohi, ahia" ogni tanto, stavo ancora china e camminavo come una rana. Mio marito, non abituato a essere chiamato per correre in mio aiuto, prima si è fatto una risata vedendomi camminare così, immaginate la scena, poi mi ha detto: "Mi sono spaventato; credevo che stessi molto male !" Ed io : "Bene bene non sto, ma rassegnati, non mi perdi neppure stavolta!"