(Ricordi)

(Ricordi)

  • di Redazione
  • 9 Giugno 2020
  • (Parole tra parentesi)

La nostra amica Monica Badas ci regala un racconto oltre il tempo … Oltre lo spazio ... La parola scelta è ricordi

"Impronta di una singola vicenda o esperienza del passato, conservata nella coscienza e rievocata alla mente dalla memoria." E’ una parola che amo. Ricordare non è vivere nel passato, ma lasciare che il passato sia parte di te, una solida base dalla quale partire per andare avanti. Il passato è come un arco che ti lancia e proietta in avanti. Ci sono ricordi che con l’età sbiadiscono, come una vecchia fotografia e altri che rimangono nitidi nonostante lo scorrere del tempo. Sono come le onde del mare, vanno e vengono; ostinati e talvolta maligni, ci riavvicinano a un momento del passato: una voce, un profumo, un suono, un momento segnato dalla tristezza o dall’allegria. Tutti siamo fatti di ricordi che ci determinano e che ci costituiscono, rappresentano la memoria personale quella che nessuno può portarti via. Un ricordo per me bellissimo è l'immagine di mio zio seduto davanti alla finestra del suo studio che scriveva, chino sui fogli bianchi, le sue poesie in sardo. Abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto soprattutto dopo la morte di mia madre. Ogni volta che andavo a trovarlo mi avvolgeva con il suo abbraccio caloroso, un abbraccio di quelli dove puoi sprofondare senza aver paura di farlo. Ora la sua casa è stata venduta e modificata eppure ... Quando passo di fronte a quella finestra ancora lo immagino a scrivere, lo vedo con il suo giubbottino grigio e sento l’odore del dopobarba. Poi ho un ricordo dolcissimo della mia mamma. Durante la sua malattia mia figlia compiva due anni, le sue energie erano poche ma decidemmo di tagliare la torta e di festeggiare. Il regalo più bello che ho lasciato a mia figlia è stata una foto noi tre insieme: la nonna, la figlia e la nipote o due madri e due figlie. È una foto che conservo nella mente prima che in una cornice. Ancora ricordo la mamma di un mio caro amico che salutavo andando a scuola. Ogni mattina la trovavo a pulire l’uscio della sua casa. Un saluto breve, un sorriso e correvo a lavoro. Ognuno di noi ha i suoi ricordi quelli che sfidano il tempo e lo spazio e che nessuno può portarci via. Sono la nostra memoria storica personale che non dovrebbe andare perduta. Ecco perché racconto nella speranza che ciò che è stato non si perda mai completamente.