Mascherine

Mascherine

  • di Redazione
  • 9 Giugno 2020
  • Luce della stessa luce!

Le mascherine tra passato e presente sono fonte di ispirazione per il racconto dell’amica Irene Spiga

Cosa vi evoca il termine "Mascherine"? A me i tempi andati, quando da bimbi si indossavano le mascherine di carta che raffiguravano i personaggi dei racconti, dei giochi, come le fate, gli sceriffi, gli indiani, le damigelle. Le risate e la spensieratezza dietro quelle mascherine durante le sfilate di carnevale, le feste fatte di stelle filanti colorate, i tanti colori che accompagnavano le nostre infanzie. Durante la malattia la mascherina mi ha accompagnata negli attimi in cui avevo paura di ammalarmi e di non poter fare l'infusione del chemioterapico. Strano aver paura che non ti venga iniettato qualcosa che sai che ti farà star male, con la consapevolezza feroce di voler guarire al più presto? Oggi la mascherina mi da tristezza. Il solo pensiero di doverla indossare per uscire di casa rende l'anima cupa. Camminando per strada, dietro ad essa mi ritrovo senza sorriso, con pensieri tristi, grigi. Quando incontro qualcuno che conosco non ho più lo slancio di saluto che precede una chiacchierata. Quasi spero di passare inosservata, non ho più la forza di parlare con le persone perchè mi manca l'aria. Penso solo ad arrivare alla meta per poi tornare a casa. Ho voglia di spazi aperti, di mare, di aria, di vento da assaporare senza mascherina. Ho voglia della libertà che un virus mi ha portato via.

Come ha scritto Carrie Jones "Il segreto della felicità è la libertà, il segreto della libertà è il coraggio". Io ho il coraggio necessario per rendere questo periodo di vita colorato, la mascherina non mi imbavaglierà per sempre e nuovo ossigeno vitale mi aspetta, magari una nuova vita.