Che ridere!

Che ridere!

  • di Redazione
  • 15 Aprile 2020
  • Luce della stessa luce!

L’amica Irene Spiga ci regala un racconto che infonde tanto buon umore 

Mi son svegliata con occhi umidi e addominali dolenti. Ancora non realizzo cosa stia succedendo. Sono sospesa fra i due mondi, onirico e reale. Ecco, inizio a ricordare, sognavo di ridere a crepapelle, come, quando da bambini, fra fratelli, all'ora di cena, bastava uno sguardo sfuggevole ed un sorrisino innescava un susseguirsi di risatine per qualsiasi scemenza, su "sciappidoriu antigu". Nel sogno è iniziato tutto con una bibita versata addosso e lì a ridere, non siamo riuscite a smettere. Io e tre amiche, non ben definite, ma emotivamente dovevamo essere per forza amiche per la pelle per avere un'intesa così bella. Basta, non riesco a respirare, ma non posso fermare la risata contagiosa. Sono ormai sveglia, ma che bella sensazione quella risata di gusto. Ci voleva proprio. Una risata così spontanea, rinvigorente, mi mancava, da troppo tempo non ridevo così, dal nulla, da un terzo tempo dopo il calcetto, forse era poco prima di Natale. Chi lo ricorda? Erano risate dal nulla, giusto? Più tardi chiamo le amiche e racconto tutto, o almeno quello che ricordo, no, forse è meglio che lo leggano qui. A voi è mai capitato di fare un sogno dove si rideva fino a perdere il fiato? Ne ricordo un altro simile, o meglio, ricordo il periodo in cui l'ho fatto. Era il luglio del 2017, attendevo l'esito del prelievo mammario per un sospetto carcinoma. Ero tesa, ma come al solito non fasciavo la testa prima della certezza. Ne avevo già discusso con il mio medico di famiglia, ma la speranza è l'ultima a morire. Non è così che si dice in questi frangenti? Allora feci un sogno che non ricordo benissimo, tutto un susseguirsi di corse folli, di fiatoni a causa delle corse, ma anche fiatoni dalle risate. Chissà cosa avessi da ridere, ma non importa. La sensazione di felicità che provai era indescrivibile. Era come bere tutto d'un fiato un bicchiere di acqua ghiacciata in mezzo al deserto assolato. Magari ne avevo bisogno, ora come allora. Il mio inconscio mi conosce sicuramente molto bene, e mi vuol anche molto bene, diversamente non mi farebbe dei regali così belli e ristoratori. Non mi resta che assaporare ancora un po’ della felicità provata nel mondo dei sogni, pronta e carica a vivere momenti felici in questo, di mondo.Per ora, da casa, ma appena sarà possibile, anche fuori, saranno risate, scintille, a prescindere da ciò che mi aspetta.

Buone risate a tutti.