L'amica Giulia Muntoni riflette sulla fugacità della Vita e l'importanza di amare per lasciare la nostra eredità

Per ognuna di noi che guarisce, ce n'è almeno un'altra che lotta e continua a venire inesorabilmente morsa dallo stesso drago. L'impotenza ci fa sanguinare il cuore perchè, nella mia esperienza, è di gran lunga peggio osservare una persona amata ammalarsi, che affrontare la malattia in prima linea. E allora? Allora a volte non ci sono risposte. Tranne quella, credo io, di amare. Amare sempre, durante e dopo. Accompagnare chi va e lasciare in eredità amore quando saremo noi ad andare. Non per buonismo o ingenuità ma, al contrario,  per non tradire la Vita stessa.  Farci albero per accogliere sotto la nostra ombra chi ne ha bisogno, con radici d’amore ben piantate nella terra, pur sapendo che anche le nostre foglie, un giorno, cadranno, lasciandoci esposti agli elementi. Amiamo forse di meno il cielo quando piove? Possiamo avere una stagione preferita, ma non potremo mai scegliere quando farla iniziare. O finire.