Never too late

Never too late

  • di Redazione
  • 28 Giugno 2019
  • La collana di perle di Giulia

Ritorna il prezioso appuntamento del venerdì con la rubrica "La collana di perle di Giulia" curata dall'amica Giulia Muntoni

Spesso si fanno le cose più impensate, pur di allontanare da se stessi la paura di non meritare amore.

Ad un certo punto qualcosa o qualcuno ci hanno convinto che quello che eravamo, l'insieme dei mondi racchiusi dentro la nostra mente e il nostro cuore, non fosse abbastanza.

In fondo, si sa: crediamo molto di più alle critiche che ai commenti positivi. In questi casi, però, non è neanche per la mancanza di complimenti che non ci bastiamo. Anzi, se solo potessimo, ci dicono, vedere noi stessi con la benevolenza con la quale ci vedono le persone care. 

La verita è che, semplicemente, nel corso degli anni alcuni di noi si disabituano ad accudirsi. Non è un caso che uno dei rimorsi che le persone lamentano più spesso nell'ambito della malattia sia quello di essersi presi cura degli altri più che di sé, tanto da trascurarsi ed ignorare il proprio benessere. È un errore imperdonabile e che, a lungo andare, si paga sempre. 

Quello che ho visto però mi fa anche ben sperare che non sia mai troppo tardi per rimediare alle proprie mancanze. La malattia è certo, tra i tanti modi di arrivare alla consapevolezza, uno dei più estremi.  Ma si spera che non ci sia sempre bisogno di una scossa del genere per scuotere la nostra visione delle cose.

Cerchiamo di volerci bene, prima di spingerci agli estremi. Che lo si capisca o meno, non potremo mai davvero instaurare relazioni significative con il prossimo se non siamo in grado badare, prima di tutto, alla persona più importante che ci sia stata affidata.