Dates

  • di Redazione
  • 27 Maggio 2022
  • La collana di perle di Giulia

Tra ricordi e consapevolezza esistono quelle date che non possono essere dimenticate. Ce ne parla l’amica Giulia Muntoni

Da quanto ho ricevuto delle diagnosi e mi sotto sottoposta a operazioni varie, non guardo più il calendario nello stesso modo. Giorni che prima erano assolutamente anonimi, sono diventati le nuove pietre angolari della mia memoria. Al solito schema dei compleanni di parenti e amici, si è aggiunta una miriade di date che mi è impossibile dimenticare.  Ognuna evoca dettagli così precisi, così accurati, che mi catapultano direttamente ad un momento, di cui ricordo anche i particolari che credevo svaniti, ne sento i rumori, ne annuso gli odori. 
Si potrebbe pensare che siano buchi neri della memoria, che io voglia sabotarli, cancellandoli. Ma la verità è che anche loro hanno una funzione: mi tengono ancorata saldamente alla realtà. Ricordandomi di cosa sono stata capace, posso affacciarmi a quello che mi aspetta con più consapevolezza. Quando il terremoto colpisce una città e divelle i palazzi dalle fondamenta, cosa si fa? Si parte con la ricognizione di quello che è rimasto, si fa l’inventario delle cose che si sono salvate, e si raccolgono le macerie. Solo allora si può ricostruire.
Questo è quello che faccio quando arriva una di "quelle" date: apro l’album dei ricordi, guardo le foto delle macerie che un tempo mi appesantivano e ammiro quello che, nel farttempo, son riuscita a ricostruire.
Certo, la fiducia negli eventi non è esattamente quella di un tempo, adesso non costruisco troppo in alto, non si sa mai che una nuova scossa faccia tremare tutto. 
Ma, anche in quel caso, il piano resta sempre lo stesso: ci si arma di pazienza e si ricostruisce. 
Non credo di essere dotata di un particolare stoicismo; sono tenace, certo. Ma, soprattutto, mi ricordo con gratitudine di quali magnifici giardini sappia far sbocciare la natura, quando non mi investe con i suoi cataclismi.