Dance on

  • di Redazione
  • 26 Giugno 2020
  • La collana di perle di Giulia

Non c'è venerdì in cui i suoi pensieri non arrivino dritti al cuore, grazie Giulia Muntoni!

"I problemi sono solo opportunità in abiti da lavoro", diceva Popper. Tutto quello che so sulla vita, l’ho imparato dalla danza degli opposti.  La morte di mio padre mi ha ricordato prepotentemente quanto fosse preziosa la mia vita, pur sbattendomi addosso il concetto di "fragilità".

Ho capito davvero la differenza tra vivere e sopravvivere solo quando un tumore ha minacciato la mia esistenza ed io mi ci sono aggrappata con le unghie e coi denti. Dapprima ho pensato a  salvarmi, poi ho sollevato la posta in gioco. Per non smarrire la grazia che mi aveva avvolta, ho promesso a me stessa che non mi sarei mai accontentata di vivere senza un obiettivo. E con questo non intendo solo l’avere un traguardo specifico. L’obiettivo è il senso che decido di dare a tutto quello che faccio e che imparo. Ho benedetto la mia capacità di amare quando ho incontrato aridità e diffidenze, perchè ho capito che il vero cancro sarebbe stato diventare amara davanti alle brutture di cui certe persone sono in grado. Dai silenzi degli ostili ho ricevuto una lezione sull’importanza dello scegliere con cura le parole per addomesticare i diffidenti o tendere una mano agli sconfitti. Dai silenzi degli Amici, al contrario, ho imparato le gioie della vera comunione di spirito e la dolce musica che il non detto con amore sa suonare. Ogni sorriso non scontato, ogni atto di gentilezza non previsto mi ripaga per le piccole o grandi delusioni della vita, e soprattutto mi ricorda che sono questi i soli particolari quotidiani a cui valga la pena di far caso. Perchè la felicità non è un pacchetto già confezionato che ogni tanto, se siamo fortunati, raccogliamo sulla strada e scartiamo con sorpresa ma è un lavoro in corso, un atteggiamento mentale di chi sa scegliere cosa guardare e cosa invece ignorare nel marasma che ci investe di continuo. Poche sono le cose di cui sono sicura oggi: il potere universale di un atto d’amore e l’infinita capacità degli esseri umani di capirsi e sostenersi, se umili abbastanza da guardare al di là di se stessi.  

Queste sono le stelle del mio firmamento. Rischiarata dalla loro luce, continuo la mia danza.