Intrecci in corsia

Intrecci in corsia

  • di Redazione
  • 26 Settembre 2019
  • Il peso della determinazione

Ritorna l'imperdibile appuntamento bisettimanale del giovedì con la rubrica "Il peso della determinazione" curata da Sonia Aresu

Capita spesso di recarmi in ospedale per controlli o per accompagnare qualche amica ed è in quei momenti che fuoriesce la parte di me più empatica. Sono da sempre stata un'attenta osservatrice, al limite della sfacciataggine, poche cose mi sfuggono e, nelle varie attese, ho sempre cercato di cogliere le sfumature. Nelle corsie, in attesa, ho incontrato molteplici personalità di pazienti ed accompagnatori e sono stata lì ad analizzare. C'è chi ama la solitudine, lo si riconosce subito perché indossa le cuffie o porta un libro in mano. Chi sgrana il rosario e bisbiglia preghiere. Chi arriva con qualche accompagnatore e parla con altri conoscenti di sventura, gli argomenti principali sono gli effetti collaterali delle cure, la politica ed il meteo. Poi ci sono quelle donne che giungono in ospedale con l'inconsapevole fascino della matita attorno agli occhi, che le disegna le sopracciglia e hanno la testa calva avvolta da foulards di molteplici colori in tinta con il resto dell'abbigliamento.

Ultima ma non per importanza è quella persona che ha un'aura magica, che sorride sempre, qualsiasi cosa accada e che sembra dia l 'impressione che troverà sempre una soluzione, si riconosce subito perché giunge nel reparto sorridente. In tutti questi anni, fatti di visite ed appuntamenti ho impressi gli occhi di dolore, stupore, gioia e speranza di chi ho incontrato lungo questo cammino. Ho impressi gli abbracci e carezze sul viso tra medico e paziente, incontri che scaldano cuore ed anima. La speranza e la forza interiore credo siano la chiave per affrontare al meglio ogni ostacolo, perché ci spingono a vedere oltre il possibile.