Per sempre

Per sempre

  • di Redazione
  • 29 Ottobre 2018
  • I Mille Colori di Fausta

Ritorna il lunedì della nostra amica Fausta Giorgia Mascia e arriva un nuovo racconto per la rubrica "I mille colori di Fausta"

Sono momentaneamente sola: salgo in soffitta. C'è polvere ovunque. Sposto una vecchia cassa e trovo un uccellino morto, avvolto come in un bozzolo da una ragnatela, infine mi soffermo su una scatola contenente vecchi libri. Apro il primo libro: sono poesie di vari autori, poi ecco una cartolina ingiallita dal tempo, indirizzata a me, risale al periodo nel quale Carlo faceva il servizio militare. "Ti amerò per sempre" scrive. La stringono al petto, e dopo la infilo nella tasca della vestaglia sedendomi su un vecchio dondolo dove cantavo le ninne nanne ai miei figli. Di quassù la luce arriva da un grande lucernario e quattro finestrelle. Sembra un mondo a sé: il confine fra la vita e i ricordi. Qua sopra sono finiti tanti mobili scadenti di quando ero sposina: una vecchia cucina, la prima camera da letto "quattro stagioni bianco-marrone", le seggiole spaiate, due tavoli poi valigie ed una vecchia libreria adibita a scaffale. Queste cose se mantenute qui, al riparo dagli elementi, dureranno forse per sempre. Anche papà diceva a mamma che l'avrebbe amata per sempre; le mie non lo dicevano a me ... Quanto è relativa questa parola nella vita! Per sempre finché ci siamo aggiungerei! Perché a parte Carlo, tutti quelli che mi hanno detto "per sempre", non ci sono più e mi hanno lasciata sola, svuotando la mia vita delle loro calde carezze, della loro presenza amata e necessaria quando avevo bisogno di conforto. Le loro figure mi sono mancate tantissimo soprattutto la loro saggezza perché colmava le mie lacune e la mia impreparazione a determinati eventi. Per sempre, ora, sono nel mio cuore dove li pesco e li richiamo con la preghiera perché mi aiutino in questo momento non facile. Per sempre ora ci sono Carlo, i miei meravigliosi figli, mia sorella, le amiche e gli amici cari, molti dei quali segnati, come me, dal futuro incerto. Per sempre: una parola dolorosa, come una zolla di terra fluttuante a caso in mare o una slavina che scivola da una catena montuosa incappucciata di neve portando morte …

La luna pallida che sorge nel cielo immenso insieme al mare, la terra, nelle loro mutazioni, loro sì che possono dire "per sempre". L'essere umano, invece, ha un tempo e la parola per sempre, che evoca l'infinito, è per lui inadatta anche laddove si creda in una rinascita o in un paradiso perché ciò che una persona è ora non lo sarà più …. Per sempre finché ci siamo sarebbe più esatto dire, ma creare parole di eternità forse aiuta l'uomo a vedersi meno finito, meno limitato, e vincere così la paura nascosta del propria fine. Esiste questo ciclo nascita, vita, morte che può essere più o meno lungo e a ciascuno è dato il suo corso di vita. Io oggi non credo più alle parole come "per sempre" ma credo invece alla parola ora, adesso, oggi. Ho solo eliminato i vocaboli "bugiardi" ed inutili trattenendo quelli necessari per la mia linfa vitale: io sono una pianta vetusta che ha generato tre splendide creature, che vive con un'altra pianta vetusta come me, che mi aiuta quotidianamente col suo amore e la sua forza. Noi umani abbiamo questo: l'amore, la dedizione, di coloro che sanno dare certezze, forza e che ci sono per aiutarti, allora parole come amore, dedizione, sacrifici, aiuto sono eterne e durano veramente per sempre. Noi viviamo di queste linfe il nostro lungo o breve tragitto sulla vita e parole bellissime come coraggio e forza diventano per sempre finché dura la vita, acquistano significato, ci spronano a vivere ogni giorno con tutto il nostro esserci e la voglia di riempire pagine vuote, riempirne tante, augurandoci tempo per farlo bene, il più a lungo possibile, questo è il "per sempre" per noi, costruito ogni giorno per temerariamente sfidare l'eternità e talvolta con la tenacia arrivare a sfiorarla "per sempre".