La fantasia non perde le sue ali

La fantasia non perde le sue ali

  • di Redazione
  • 3 Giugno 2019
  • I Mille Colori di Fausta

Ritorna l’atteso appuntamento ricco di emozioni con la rubrica "I mille colori di Fausta" curata dalla nostra amica Fausta Giorgia Mascia

Dalle tapparelle entra un sole tiepido, sono ricoverata da tredici giorni. Mi sarebbe tanto piaciuto andarmene in pineta con il mio sdraio a scrutare il mare ma, da due anni, non faccio più programmi. Le giornate si srotolano come rocchetti di filo, come piace alla vita, e io seguo quel filo. La carenza di salute ti fa apprezzare le cose passive: dal mio letto osservo l'andirivieni delle infermiere; penso, fantastico su un probabile futuro più fortunato dell'attuale. Godo della compagnia e dell'aiuto di mia figlia Eva che mi sta accanto e mi aiuta regalandomi tanta forza in più. Questa settimana ho incontrato le mie nipoti e mia sorella che non vedevo da mesi: la cosa mi ha riportato indietro in tempi felici che abbiamo condiviso insieme. Mi sento come una balena spiaggiata che ansima buttata dalla marea sulla rena. Il mio corpo pesante, dolorante, poco efficiente… Le forze stanno pian pianino ritornando: spero che con esse io possa riascoltare musiche di ruscelli, di fiumi e di mari nonché sentire i profumi delle erbe e vedere i miei amatissimi colori. In questo momento sto pensando ad un bellissimo tramonto sul mare, i gabbiani che stridono e mi vedo quasi affondare i piedi sulla rena e godere della vita. "Se la fantasia non perde le sue ali tu puoi sognare e quasi vivere come una persona sana anche se sei confinata tra le mura di un ospedale." Nessuno riuscirà a far tramontare la gioia interiore per le vita, tanto dura, ma così bella. In questo periodo tante persone mi sono state vicine: ho ricevuto la visita delle due Vales che mi hanno portato in dono il libro "La vita è tutto il resto" ed un bellissimo mazzo di rose. Mi hanno fatto commuovere parlandomi dei loro sogni futuri: io non ho più sogni futuri ma non è un male perché vivendo giorno per giorno ti affidi a quel "estote parati" (siate pronti) che ci fa capire che la vita è un giorno alla volta. In questo preciso momento sono seduta in poltrona e di fronte a me la mia incomparabile Eva sta scrivendo quello che le detto. La  testa, le forze non ci sono ma come attraverso una faglia filtra la luce e io mi aggrappo con tutte le forze al mio mondo colorato e luminoso: ho i miei meravigliosi figli, ho Carlo e qui davanti a me Eva che scrive ed è così bella e dolce questa mia creatura per cui non posso non pensare che dolce potrà essere anche la mia vita nelle sue limitazioni e con i suoi dolori. Io ci sono, io credo, io aspetto di riprendermi dal mio mondo ospedaliero e mando un messaggio d'amore a tutti coloro che stanno come me: dobbiamo credere di avere tante risorse, magari non potremmo correre, vivere come gli altri ma con la magia del pensiero e con la forza di Dio saremo forti, piangeremo ma rideremo ancora, forse più sommessamente ma più consapevolmente che è quello poi che la vita ci chiede. Ciao amiche mie!