Lo psiconcologo risponde

Mittente: Rossana

12 Gennaio 2023

Salve ..sto cercando un associazione a Roma,che sostenga le donne in questo percorso di malattia, mi è stato diagnosticato carcinoma ovarico quarto stato, in attesa dell'operazione sto facendo chemioterapia. Da fine settembre,dal momento che mi è arrivata questa doccia fredda,che sto cercando punti di ascolto, anche all'ospedale dove faccio chemio sembra un mistero trovarne.. magari voi avete notizie. Grazie e buon lavoro


Cara Rossana,

per quanto riguarda il pubblico esiste il più storico e importante centro di psiconcologia all'Ospedale Regina Elena. Può anche chiedere presso la Sipo (Società Italiana di Psiconcologia) nazionale dove sicuramente potranno fornirle tanti nominativi di associazioni che si occupano di oncologia.

Dott.ssa Nadia Brusasca


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Mittente: Alessandra

14 Dicembre 2022

Buonasera a tutti! Vi chiedo un suggerimento su come entrare in contatto con psiconcologhe che possano aiutarmi a gestire i pensieri quotidiani della malattia. Vi ringrazio e vi auguro buona serata


Buonasera, esiste lo sportello psiconcologico ed eventualmente un percorso a disposizione con spese di gestione da riconoscere all'associazione


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Mittente: Gessica

18 Luglio 2017

Buonasera, ho da poco scritto un messaggio per la richiesta di alcune informazioni sulla pagina dello specialista, ma dopo pochi minuti mi ritrovo a scrivervi un altro messaggio, forse solo per sfogarmi un po'. Mi presento: mi chiamo Gessica, ho 29 anni e sono al nono mese di gravidanza. Quattro anni fa hanno diagnosticato un cancro al colon a mio padre, per il momento è sopravvissuto anche ad una recidiva ma, ogni sei mesi, quando ha i controlli, vivo giorni di profonda ansia. La nostra vita è scandita dai controlli, ogni sei mesi teniamo il fiato sospeso in attesa dei risultati. Da quando si è ammalato sono diventata molto ansiosa, vivo con la costante paura che torni il mostro. Qualche giorno fa mia madre, che ha solo 53 anni, mi ha detto che ha avuto un ritorno di ciclo mestruale dopo due anni di menopausa. Ha appuntamento dalla ginecologa per fine settimana prossima. Ma ho ricominciato a trattenere il fiato. Dormo poco, mangio poco, non riesco a fare nulla. Sono paralizzata da un vortice di pensieri. Io non voglio piú vivere cosí. Non ce la faccio. Non riesco a pensare che tra 4 settimane metterò al mondo il mio bambino e, magari nel frattempo arriverà la diagnosi di tumore per mia madre. Non ce la faccio più.


Cara Gessica,

dalla tua lettera emerge il dolore che stai vivendo che è proporzionato all'amore verso i tuoi genitori...immenso! Il tumore è la patologia più diffusa e la medicina è sempre più avanzata. I tuoi genitori si stanno curando e tuo padre ha combattuto con forza e coraggio la malattia e lo ha fatto certamente anche per te...pertanto non mollare soprattutto adesso che stai per dargli il dono più bello nella vita, un nipotino. Loro avranno un'ulteriore motivazione per affrontare ciò che oggi si può affrontare e governare. Credo che in un momento così faticoso sia utile poter appoggiarsi a qualcuno che potrebbe aiutarci, come ad esempio ad una psicologa della tua zona. Io resto sempre a tua disposizione quando vorrai. Tanti auguri per la tua creatura.

Dott.ssa Nadia Brusasca


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Mittente: Eliana

18 Febbraio 2017

Buongiorno Dottoressa,

sono una paziente oncologica, ARRABBIATA perché nessuno mi ha mai consigliato un aiuto psicologico, nonostante ne avessi bisogno. Mi trovai a cercare nei siti per avere un aiuto! Mi sembra così impossibile e ingiusto che ai giorni nostri non si possa avere un aiuto globale, perché il tumore non mi ha solo toccato nel fisico, ma anche nell’animo. Vivo in un piccolo paese vicino a Cagliari, le chiedo come posso avere un aiuto psicologico?

Grazie mille,
Eliana


Cara Eliana,

ha perfettamente ragione quando dice che ai giorni d’oggi non si tende ad un approccio globale alla persona che incontra la malattia. Come dice lei, la malattia intacca tutte le sfere della vita: quella fisica, quella psicologica, quella sociale e quella spirituale. Quando siamo malati, proviamo dolore fisico intaccando la nostra sfera psico-sociale, perché non abbiamo forza e voglia di dedicarci agli altri, alle nostre attività quotidiane. La malattia ci toglie la forza e abbiamo bisogno di attingere dalle nostre risorse psicologiche . Da soli non possiamo farcela, perché siamo troppo coinvolti e non vediamo quelle possibili soluzioni che sono accanto a noi. Un aiuto psicologico serve sempre. Purtroppo in Sardegna la Psiconcologia non è ancora ben adoperata e sostenuta. A Cagliari operano delle brave psiconcologhe, specializzate proprio in Psiconcologia, ma non sono purtroppo nel pubblico. Mi faccia sapere Eliana se vuole qualche riferimento. Resto a sua disposizione.

Un caro saluto,
Nadia Brusasca


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Mittente: Giulia

3 Febbraio 2017

Salve Dottoressa,

mia mamma ha avuto un cancro ovarico al IV stadio il valore dei CA125 era a 5000 e cosi l’hanno operata e asportato tutto. A Maggio 2012 ha iniziato la chemio un ciclo da 6 sedute e dopo l'estate stava bene e non si è mai afflitta anche se la settimana scorsa sembra ci siano tracce di recidiva i suoi valori CA125 sono tornati a salire di poco. Ho sempre paura perché siamo sempre in balia di questo tumore. Vorrei sapere se si guarisce, se mia madre può guarire, perché l’idea di perderla mi fa troppo soffrire.

Giulia


Carissima Giulia,

posso capire quanta sofferenza prova per sua madre, perché questo sentimento è proporzionato all’amore che prova nei suoi confronti. Come figlia continui a prendere come esempio sua madre che, nonostante tutto, mi dice che non si è mai afflitta e scoraggiata. Parlare di guarigione, nelle forme tumorali, è un concetto difficile per la stessa Medicina. Ciò che conta è fare una diagnosi precoce, fare prevenzione e continui controlli, ma cosa ancora più importante, è vivere serenamente, per quel che si può, apprezzare la vita come un dono e la malattia come un’opportunità per continuare ad amare ed aiutare i nostri cari che incontrano la malattia. Se la sofferenza diventa così forte, allora le consiglio di consultare una psiconcologa che l’aiuterà proprio ad imparare a gestire le emozioni forti.

Un caro saluto a lei e alla sua cara Mamma.
Nadia Brusasca


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Mittente: Un marito anonimo

1 Dicembre 2016

Cara Dottoressa,

sono un marito di una donna splendida che anni fa si è ammalata di tumore ovarico. Volevamo dei bambini, tanti eppure non ne abbiamo potuto avere neppure uno, perché a mia moglie hanno asportato tutto, proprio tutto. Mi è crollato il mondo addosso! Possibile che una donna, dico io, debba, ai giorni d’oggi dovere sacrificare così una vita per un tumore maledetto? Perché abbiamo dovuto perdere tutto così? Perché questa vita? Mi sento perso, confuso e in colpa, perché ,pur amando immensamente mia moglie, avevo anche pensato di lasciarla perché volevo dei figli e lei non poteva darmeli. Mi sento un uomo indegno. Chiedo scusa per il mio sfogo, ma non ho altro dentro di me.


Carissimo, percepisco dal suo "sfogo" un intenso dolore che deve avere il diritto di essere preso in considerazione in un percorso psicologico per aiutarla a capire tante cose di lei, tra cui la prospettiva di un uomo ferito dalla vita. Come lei giustamente fa intuire, ci troviamo di fronte ad una doppia diagnosi, per cui "non solo ho un tumore, ma non posso neppure avere figli". Un tema che deve essere affrontato dalla Medicina e dalle scienze psicologiche con estrema attenzione, perché desta la vita … ha ragione lei! La cosa importante, di fronte ai sentimenti ed emozioni umane, lecite e normali, è che l’Amore ha vinto su ogni cosa, perché lei non ha lasciato sua moglie e per questa ragione che ha bisogno di perdonarsi tutto.

Mi faccia sapere da quale regione ci scrive, così potrò indicarle una mia collega per il percorso che, vedrà, le darà giovamento. 

Un caro saluto,
Nadia Brusasca


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