Nuoro oncologia, Michela privata dei diritti di inabilità lavorativa e di accompagnamento

Nuoro oncologia, Michela privata dei diritti di inabilità lavorativa e di accompagnamento

  • di Redazione
  • 18 Novembre 2019
  • Sardegna

"Mi hanno tolto un diritto che mi spetta e mi sono sudata", racconta Michela Brotzu di Nuoro, paziente oncologica metastatica di 50 anni che si è vista togliere dalla commissione INPS l’inabilità lavorativa e l’accompagnamento. Michela beneficiava dell’invalidità civile al 100%, inabilità lavorativa e accompagnamento per lo stato avanzato della malattia, ma a giugno 2019, durante la visita di revisione dell’INPS viene confermata la sola invalidità civile. "Ho trovato una serie di nomi della Commissione, ma in realtà mi ha visitato un solo medico, spiega, ho chiesto di fare un’altra visita, è stata nel mese di settembre, ma l’esito è stato confermato e senza possibilità di revisione se non attraverso il ricorso  con il Tribunale"

La diagnosi di oggi è metastasi linfonodale retro carotido giugulare destra. Il percorso oncologico di Michela ha avuto inizio nel 1999 quando ha scoperto di avere un tumore alla tiroide. La prima operazione chirurgica è stata effettuata a Nuoro per carcinoma papillare, Michela si è poi sottoposta a radioterapia metabolica, eseguita a Cagliari ogni 4 mesi, poi ogni 6. Ma quello che doveva essere un tumore alla tiroide non era tale e la situazione di Michela si è aggravata, così nel 2013 ha subito un ulteriore intervento, ne sono arrivati altri nel 2015 e nel 2017, anno in cui si è fatta operare a Milano per l’ennesima operazione al collo, un’operazione molto delicata che nessun dottore sardo si è sentito di eseguire. Dal 2013 non ha potuto fare radioterapia perchè il suo fisico non rispondeva a tale cura, attualmente utilizza il "Lenvima", chemioterapico che assume per via orale, l’unico esistente per la sua malattia.

"Ho sempre lavorato con molta fatica senza far pesare agli altri che fossi malata, per ben 14 anni! Ora non mi è più possibile", racconta Michela che per anni ha fatto la salumiera. "Quando fa caldo si formano delle ulcere nei piedi. Ad agosto e luglio ho dovuto interrompere il Lenvima per effetti collaterali. Ho ripreso a settembre, ma non posso stare tanto tempo in piedi, la malattia non me lo consente. Prima passeggiavo per ore, adesso non posso, se lo faccio mi bruciano i piedi. Ho spesso mal di stomaco, mal di testa, laringospasmi sempre più violenti che non posso controllare e in un ambiente di lavoro sarebbero impossibili da gestire."

A Nuoro non è presente la medicina nucleare e Michela deve spesso scendere a Cagliari, per sottoporsi a controlli e ritirare i propri farmaci, se va bene una volta al mese, altrimenti ogni 15 giorni e non può farlo se non accompagnata dal marito: "Quando vado a Cagliari sto malissimo, è molto stancante andare e tornare in giornata"

La sanità fa un passo indietro;  "beneficio della legge 104 come quando avevo iniziato questo percorso e potevo lavorare, ho sempre cercato di mancare il meno possibile a lavoro, prendevo le ferie, i miei contributi sono sudati, spiega Michela e rideferndosi ai membri della commissione dell’INPS:  se avessi lo stato di salute che avevo nel 2013, quando non avevo l’inabilità lavorativa e l’accompagnamento sarei molto più contenta di loro".