Uno studio di Humanitas apre nuove prospettive di cura per il tumore ovarico

Uno studio di Humanitas apre nuove prospettive di cura per il tumore ovarico

  • di Redazione
  • 13 Luglio 2022
  • Italia ed estero

Un team di ricercatori di Humanitas ha scoperto che il genoma dei tumori ovarici è caratterizzato da tre diversi tipi di alterazioni strutturali che definiscono una diversa prognosi, ossia una diversa sopravvivenza delle pazienti con carcinoma ovarico al primo stadio. Questa scoperta, che apre nuovi possibili scenari per la lotta contro il tumore ovarico, è stata pubblicata sulle pagine della rivista specializzata European Journal of Cancer.

Secondo i ricercatori, oltre a migliorare la diagnosi, questo scenario potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi trattamenti contro il carcinoma ovarico, che ogni anno in Italia viene diagnosticato a circa 5.200 donne.

Lo studio, coordinato da Maurizio D'Incalci e Sergio Marchini, ha coinvolto 205 pazienti con carcinoma dell'ovaio al primo stadio grazie alla collaborazione di diversi centri clinici e di ricerca italiani, nell'ambito di una ricerca sostenuta dalla Fondazione Alessandra Bono Onlus e da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.

"I risultati ottenuti nello studio hanno evidenziato una caratteristica biologica importante del tumore all'ovaio: l'instabilità cromosomica. Non tutti i casi sono però uguali. Ci sono casi con cromosomi altamente instabili, casi con cromosomi moderatamente instabili e casi con cromosomi stabili. Questi ultimi hanno una prognosi più favorevole e hanno una bassa probabilità di dare recidive", ha spiegato Maurizio D'Incalci, a capo del laboratorio di Farmacologia antitumorale di Humanitas e docente di Humanitas University.