Un team multidisciplinare studierà i dati genetici e molecolari dei tumori ginecologici

Un team multidisciplinare studierà i dati genetici e molecolari dei tumori ginecologici

  • di Redazione
  • 13 Gennaio 2021
  • Italia ed estero

Per poter avanzare nell’ambito dell’oncologia di precisione è necessario costruire un gruppo di persone, i cosiddetti profiler, con competenze anche molto diverse che insieme inquadrino il tumore e siano in grado di studiarne le caratteristiche sfruttando le conoscenze cliniche, anatomiche, genetiche e molecolari.

Di queste squadre di profiler dei tumori, chiamate Molecular Tumor Board, non ce ne sono molte in Italia, ma il progetto del gruppo MITO (Multicenter Italian Trials in Ovarian cancer and gynecologic malignancies) si è lanciato nella nuova impresa di costruire un team multidisciplinare dedicato ai tumori ginecologici, virtuale, che si estende su tutto il territorio nazionale con la prima riunione prevista per la fine di gennaio.

Si tratta di un gruppo di 60 esperti a confronto che analizzeranno i dati genetici e molecolari integrandoli con la pratica clinica con il compito di predire la prognosi, ma soprattutto per disegnare una terapia su misura che dia le maggiori chance di sopravvivenza alla paziente.

I Molecular Tumor Board sono una realtà ancora poco conosciuta in Italia. Al momento sono infatti solo una decina e hanno sede in grandi centri oncologici che faticano a inserirsi in un network più ampio. Il lavoro dei professionisti che li compongono (oncologi, anatomo-patologi, genetisti, biologi molecolari, data manager, infermieri, farmacisti clinici e tanti altri) è quello di offrire una consulenza ai massimi livelli sui casi clinici, analizzando in dettaglio tutte le caratteristiche del tumore di ciascun paziente in base alle conoscenze scientifiche più aggiornate.

La caratteristica principale è quella di integrare le informazioni come il carico mutazionale e il profilo molecolare di una neoplasia nella pratica clinica: grazie al sequenziamento genomico di ultima generazione (NGS), per esempio, è possibile verificare se il tumore di un paziente presenta mutazioni specifiche per le quali esistono farmaci mirati, o se il paziente è eleggibile per uno studio clinico. 

Il MTB del MITO si occuperà di tutto questo ma con la nuova modalità capace di sfruttare le nuove tecnologie e in particolare il mondo virtuale. "Il nostro progetto si propone come qualcosa di diverso, di unico in tutta Italia. Sarà un MTB virtuale e gli esperti che hanno aderito si riuniranno per discutere i casi clinici sulla piattaforma Zoom. Questo consentirà al board di avere un respiro nazionale. Per la gestione delle informazioni cliniche e molecolari il MTB userà Navify Tumor Board, uno strumento fornito da Roche", ha dichiarato Michele Bartoletti, oncologo presso il CRO di Aviano e responsabile scientifico del progetto del gruppo MITO.

"Il nostro MTB è dedicato all’approfondimento di tumori ginecologici, neoplasie meno diffuse rispetto ad altre tipologie. Appoggiandosi su un gruppo di ricerca di altissimo livello già operativo, il MITO, che coinvolge professionisti che operano su tutto il territorio nazionale, raccoglierà una casistica significativa, a vantaggio sia delle pazienti sia del progresso delle conoscenze", ha spiegato Sandro Pignata, dell’Istituto Tumori Fondazione Pascale di Napoli e direttore del MITO.

"Qualora gli esperti del nostro MTB individuassero biomarcatori specifici del tumore, per le pazienti potrebbero aprirsi opportunità nuove. La possibilità, per esempio, di intraprendere terapie con farmaci mirati a una specifica mutazione, ma anche quella di accedere a studi clinici eventualmente attivi in Italia ma in altri centri di cura rispetto a quello di riferimento. Questo significa usare il 100% delle informazioni a nostra disposizione, integrare i dati genomici e molecolari con la pratica clinica", ha aggiunto Bartoletti, rimarcando l’importanza di poter individuare tutte le terapie possibili.

Il nuovo MTB del MITO avrà anche lo scopo di raccogliere, con il consenso delle pazienti, molte informazioni importanti per capire e conoscere sempre meglio i tumori ginecologici oltre a imparare a trattarli in maniera più efficace. "Più si va avanti con la profilazione genetica anche di queste malattie meno frequenti, più ci si rende conto che ne esistono diversi sottotipi", ha precisato Pignata.

"Grazie al supporto di Roche, avremo a disposizione gratuitamente dall’azienda un centinaio di test genomici di ultima generazione, test NGS che ci permetteranno di coinvolgere nuove pazienti e nuovi centri. La banca dati che si verrà a creare sarà associata a uno studio clinico, che abbiamo chiamato GYNGER (GYNecological cancer GEnetic profile Registry) con lo scopo esplicito di correlare le caratteristiche molecolari ai dati clinico-patologici delle pazienti affette da neoplasie della sfera ginecologica", ha concluso Bartoletti.