Un esame del sangue, la svolta per identificare il tumore al seno con 5 anni di anticipo

Un esame del sangue, la svolta per identificare il tumore al seno con 5 anni di anticipo

  • di Redazione
  • 4 Novembre 2019
  • Italia ed estero

Identificare un tumore al seno con 5 anni di anticipo con un semplice esame del sangue sarà possibile. È quello che è emerso da uno studio-pilota presentato a Glasgow, dove è in corso la Conferenza annuale del National Cancer Research Institute, che ha mostrato i risultati di un test del sangue che potrebbe consentire di fare diagnosi precoce del tumore al seno.

La sperimentazione potrebbe coinvolgere anche i tumori al pancreas, polmone, colon-retto e fegato. Il test sarebbe in grado di identificare la risposta immunitaria dell’organismo alle sostanze prodotte dalle cellule tumorali. Le ricerche sulla biopsia liquida è in continuo aumento negli ultimi anni per i vantaggi di poter contare su una tecnica diagnostica meno invasiva e che consente di raccogliere informazioni genomiche sul tumore.

Sulla rivista Clinical Cancer Research è stato pubblicato uno studio, condotto presso l'Abramson Cancer Center della University of Pennsylvania, sulla biopsia liquida come strumento per predire la prognosi del tumore più aggressivo del cervello, il glioblastoma.

Le cellule tumorali producono proteine chiamate antigeni che spingono l’organismo a produrre degli anticorpi contro di loro (gli autoanticorpi). I ricercatori dell'Università di Nottingham nel Regno Unito hanno scoperto che questi antigeni associati al tumore (TAA) sono dei buoni indicatori del cancro, e ora hanno sviluppato dei pannelli di marcatori TAA già noti per essere associati al carcinoma mammario per rilevare se sono presenti o meno autoanticorpi contro di loro nei campioni di sangue prelevati dai pazienti.

In uno studio pilota i ricercatori, che fanno parte del Center of Excellence for Autoimmunity in Cancer (CEAC) presso la School of Medicine dell’Università di Nottingham, hanno prelevato campioni di sangue da 90 pazienti al momento della diagnosi di carcinoma mammario e li hanno confrontati a campioni prelevati da altri 90 pazienti senza carcinoma mammario. I campioni di sangue sono stati sottoposti allo screening per valutare la presenza di autoanticorpi contro 40 TAA associati al carcinoma mammario e anche contro 27 TAA che non erano noti per essere collegati alla malattia.

I ricercatori hanno identificato tre gruppi di antigeni contro i quali testare gli autoanticorpi. L'accuratezza del test è risultata migliore quando sono stati presi in considerazione un numero maggiore di antigeni associati al tumore (TAA). Infatti, il gruppo di cinque TAA ha rilevato correttamente il carcinoma mammario nel 29% dei campioni dei pazienti affetti da cancro e ha correttamente identificato l'84% dei campioni di controllo senza diagnosi di cancro. Il gruppo di sette TAA ha identificato correttamente il cancro nel 35% dei campioni di pazienti oncologici e nessun cancro nel 79% dei campioni di controllo. Infine, il gruppo di nove antigeni ha identificato correttamente il cancro nel 37% dei campioni di pazienti malati e nessun cancro nel 79% dei controlli.

"I risultati del nostro studio hanno dimostrato che il carcinoma mammario induce autoanticorpi contro specifici antigeni associati al tumore. Siamo stati in grado di rilevare il tumore con ragionevole precisione identificando questi autoanticorpi nel sangue. Dobbiamo sviluppare e validare ulteriormente questo test. Tuttavia, questi risultati sono incoraggianti e indicano che è possibile rilevare in fase iniziale un segnale per il carcinoma mammario. Una volta migliorata la precisione del test, si apre la possibilità di utilizzare un semplice esame del sangue per migliorare la diagnosi precoce della malattia", ha spiegato Daniyah Alfattani, un dottorando che ha partecipato alla ricerca.

I ricercatori stanno ora testando campioni di 800 pazienti contro un gruppo di nove TAA e si aspettano che l'accuratezza del test migliori ulteriormente. "Un esame del sangue per la diagnosi precoce del carcinoma mammario sarebbe utile soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. Inoltre, sarebbe un metodo di screening più semplice da implementare rispetto a quelli attuali, come la mammografia", ha aggiunto il ricercatore. Si stima che, qualora arrivassero i finanziamenti dell’intero programma di sviluppo, il test potrebbe essere disponibile tra circa quattro o cinque anni.

Un test analogo per il carcinoma polmonare è attualmente in fase di sperimentazione in uno studio randomizzato controllato in Scozia. Lo studio ha coinvolto 12.000 persone ad alto rischio di sviluppare il cancro ai polmoni perché fumatori. Di questi, alcuni vengono sottoposti ad un esame del sangue degli autoanticorpi chiamato Elisa (Early CDT-Lung). I partecipanti che risultano positivi agli autoanticorpi vengono poi sottoposti a una Tac ogni due anni in modo da poter rilevare il carcinoma polmonare nelle sue fasi iniziali quando è più facile da trattare. I ricercatori dell’Università di Nottingham stanno lavorando anche su test analoghi per i tumori del pancreas, del colon-retto e del fegato. Questi tumori solidi, così come quello del polmone e del seno, rappresentano il 70% di tutti i tipi di tumore.