Tumore al seno, la scrittura unisce le pazienti

Tumore al seno, la scrittura unisce le pazienti

  • di Redazione
  • 27 Dicembre 2022
  • Italia ed estero

A Chieri, in una zona collinare tra Torino e Asti, è nato un progetto in cui le donne malate di tumore al seno si raccontano e utilizzano la scrittura per unirsi creando racconti e favole.

Le autrici fanno parte di un collettivo dell’Associazione V.I.T.A. (Vivere Il Tumore Attivamente) che è stata fondata per aiutare le donne con tumore, ma che è fortemente aperta alla comunità. Nel 2019, è partito un laboratorio di scrittura creativa "artigianale". Così lo definisce Valeria Martano, presidente dell'associazione da quasi 10 anni.

"Mi sono avvicinata a V.I.T.A. nel 2000, dopo un'estate difficile, in cui avevo avuto due interventi per un tumore al seno. Una mia amica, socia fondatrice di questa associazione, era venuta a casa per convincermi ad andare con lei. Io non volevo. All'inizio - succede spesso - si è refrattari all'idea di condividere la propria esperienza. Pensavo che ce l'avrei fatta da sola, che il prima possibile mi sarei lasciata tutto alle spalle... La verità è che temevo che non sarebbe stato così. Lei mi disse solo 'Tu vieni, vedi com'è e se non ti piace te ne vai'. Quella sera sono uscita dalla sede dell'associazione iscritta ad un gruppo di mutuo-aiuto, ad un corso di spagnolo e persino candidata al consiglio direttivo che si sarebbe dovuto rinnovare di lì a poco", ha raccontato a Salute Seno.

In 23 anni l'associazione è cresciuta molto ed è diventata un polo di aggregazione anche culturale. Valeria è stata un'insegnante di Lettere nel liceo della sua città quindi mettere in piedi un laboratorio di scrittura è stato quasi naturale. L'intento era lo stesso di altre numerose esperienze simili: usare la narrazione come mezzo per elaborare e affrontare l'esperienza del tumore, e per condividerla.

"Ma durante i mesi di lockdown la scrittura ha permesso anche di contenere l'ansia legata al coronavirus. Forse non è stata una trovata originale, ma ho pensato che partire dalle lettere dell'alfabeto potesse permettere a tutte di trovare la parola che più risuonasse nell'intimo". Ed è così che dalle libere conversazioni tra nove donne in tempo di pandemia è nata la raccolta di racconti 'Alfabeto di emozioni' (Letteraelle edizioni, 2021). Un'esperienza che non si è fermata alla parola scritta, ma che ha coinvolto altri laboratori dell'associazione, come quello di pittura.

'In punta di piedi', il libro di fiabe e filastrocche per bambini, è stato il progetto successivo. Che è scaturito da una necessità completamente diversa: scrivere di qualcosa di leggero, finalmente, e recuperare l'immaginario dell'infanzia. I temi sono i più vari: si alternano 13 voci diverse, età diverse, situazioni di vita diverse. Una delle autrici è l'editrice Daniela Benevelli. Ci sono disegni (alcuni da colorare) realizzati anche da nipoti delle donne che hanno partecipato. E ci sono pagine bianche da riempire. "Siamo riuscite a consegnarne mille copie, di cui la metà in reparti pediatrici di ospedali e case di accoglienza. Al di là dell'importanza del percorso di condivisione che stiamo facendo, per noi questo ha avuto un grande valore", ha ricordato Valeria.